Sun propone ad HP la fusione

Il CEO di Sun Microsystems Scott McNealy ha pubblicato una lettera aperta alla HP proponendo la fusione delle rispettive piattaforme Unix.

Nel passato, i top manager di Sun sono stati molto critici riguardo al futuro di HP-UX. Il presidente di Sun Johnatan Schwartz ha fatto ripetutamente riferimento al “declino” e al suo problematico affidamento al chip Itanium di Intel.

Adesso sembra che abbiano una nuova idea. “Proponiamo un’alternativa,” scrive McNealy nella lettera. “Che Sun e HP si impegnino a far convergere HP-UX con lo UNIX portabandiera di Sun, Solaris 10.”

Il problema di HP, secondo Schwartz, è che hanno lasciato i loro clienti ad un bivio sulla strada dove le scelte sono o continuare a usare HP-UX sui sistemi high-end, ma ri-architettando tutto per l’Itanium, o passare a sistemi a basso costo basati su x86, dove non è più possibile usare HP-UX.

“Combinando le nostre risorse ed investimenti, i clienti HP e le comunità di sviluppatori guadagnerebbero il beneficio del sistema operativo in più rapida crescita sul mercato: risparmi accresciuti, innovazione rapida, e una ricca roadmap futura altrimento non disponibile per la vostra base utenti Proliant (dato che HP-UX non gira sui Proliant),” scrive McNealy. “Siamo convinti che una piattaforma convergente HP-UX/Solaris 10 potrebbe giocare un ruolo molto più forte nel portafoglio di prodotti HP. Crediamo che esista un beneficio per HP, per i nostri rispettivi clienti, sviluppatori e partner. Speriamo che HP lavorerà con noi ed in seguito abbraccerà Solaris 10.”

Solaris già gira sui server HP Proliant. E sebbene Schwartz affermi di aver notato un barlume di interesse da parte di HP, lo scopo delle lettere aperte è che esse sono un annuncio pubblico fatto come se fosse privato. Sun vuole far innamorare dell’idea i clienti HP e fargli mettere pressione ad HP stessa.

HP deve ancora rispondere, ma almeno un possibile ostacolo è costituito dal fatto che Solaris è open-source mentre HP-UX non lo è.

Ad ogni modo, la disputa con SCO ancora in corso fornisce degli indizi sul fatto che questo punto potrebbe venire facilmente aggirato. SCO ha riconosciuto che entrambe le compagnie non hanno proprietà intellettuali Unix ottenute in modo inappropriato, anche se Sun ha reso Solaris open-source. Forse SCO sarebbe ugualmente gentile nei confronti di HP se dovesse fare la stessa cosa.

Articolo originale su PC Pro

SCO condannata

Sco nel cestinoAl processo di Salt Lake City, il giudice federale ha deciso che SCO deve pagare 2,5 milioni di dollari a Novell, per aver abusivamente venduto licenze Unix a Sun Microsystems.

Infatti è stato appurato che Novell detiene i diritti su Unix, e non SCO. In realtà questa sentenza ridimensiona quella precedente, in cui SCO era stata condannata a una multa di 19,5 milioni di dollari, per il suo accordo con Microsoft.

Ad ogni modo sembra siano intenzionati a ricorrere nuovamente in appello.

Bug d’annata

Un antico bug, risalente nientemeno che al 1975 e ad Unix 6th Edition, è stato recentemente rintracciato e risolto. A causa di un Internal Compiler Error ottenuto su architettura Sparc64 da parte di un utente, l’autore della libreria malloc ha riscontrato che la compilazione della stessa andava in errore durante una chiamata a yacc, il parser generator. Ha eseguito un pò di indagini e si è reso conto che il problema esiste sin dagli anni 70 nel codice di yacc che fu sviluppato da Stephen C. Johnson della AT&T. Inutile dire che Otto Moerbeek, lo scopritore e risolutore,

IBM leader del mondo UNIX

Secondo un articolo di TuxJournal, i server IBM Power hanno guidato il segmento RISC+Itanium (tutti i SO), con una quota del 37,4% nel 2007, circa 10 punti avanti ad HP (quota del 27,6%) e Sun (quota del 26,2%). IBM è l’unico fornitore UNIX ad aver guadagnato quote di mercato negli ultimi cinque anni. Negli ultimi anni, IBM ha aiutato più di 1.000 clienti a migrare da piattaforme HP e Sun concorrenti ad AIX o Linux su Power IBM, generando quasi 1 miliardo di dollari di fatturato di “winback” per IBM. Dal punto di vista della tecnologia hardware, POWER6 di IBM è il primo chip a toccare i 5.0 GHz. E’ stato anche il primo chip a rompere la barriera dei 4.0 GHz nel 2007, con fornitura di grandi volumi di chip da 4.2 GHz e 4.7 GHz.

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