HP-UX
HP-UX (Hewlett-Packard UniX) è l’implementazione Unix proprietaria di HP. Fu basato inizialmente su System III, poi su System V. Gira sui sistemi basati su PA-RISC e su Intel Itanium. E’ stato anche disponibile sui grossi sistemi Apollo/Domain e sulle macchine delle serie HP 9000 200, 300 e 400, basate su Motorola 68000, e sulla serie 500, basata sull’architettura di processore proprietaria FOCUS.
HP-UX è stato il primo Unix ad utilizzare le access control lists per i permessi di accesso ai files invece del sistema di permessi standard Unix. E’ stato anche tra i primi Unix a includere un logical volume manager incorporato. HP ha avuto una partnership di lunga durata con Veritas, ed il suo VxFS viene utilizzato come filesystem primario. Tuttavia, per motivi sia tecnici che di compatibilità, il filesystem utilizzato per il kernel di boot è rimasto l’HFS (una variante di UFS), e perciò questa tecnologia più vecchia ha continuato a ricevere supporto da HP.
La prima versione di HP-UX fu la 1.0, intorno al 1983, per i sistemi FOCUS. Era inizialmente basata su System III e successivamente su System V. Aveva un kernel scritto in MODCAL, un Pascal modificato con delle estensioni per la programmazione a basso livello. Il Pascal/MODCAL era in voga presso HP per il lavoro sui sistemi operativi nel periodo tra l’inizio e la metà degli anni ’80. Questo kernel era ospitato su un altro kernel di livello più basso chiamato SUNOS (nessuna relazione col SunOS di Sun) ed emulava un filesystem simile a UFS su un filesystem specifico di HP chiamato Structured Directory Format. La parte utente era un misto di sorgenti AT&T, UCB e HP.
La versione per le serie 200/300 fu anch’essa inizialmente basata su System III e dopo su System V, infatti le HP-UX ROM per l’HP Integral PC contenevano due versioni: la 1.0 che era basata su System III e la 5.0 che era basata su System V.
HP annunciò la sua Precision Architecture nella seconda metà del 1986, per due linee hardware: HP 3000 serie 930 che aveva un equivalente nell’HP 9000 serie 840, e HP 3000 serie 950 che aveva anch’esso un equivalente nella serie HP 9000 8xx. Diversamente dai successivi sistemi PA-RISC, nel 3000/930 e nel 9000/840 il processore PA-RISC era distribuito su diverse schede TTL.
Ci volle un altro anno prima che MPE/XL (un altro sistema operativo sviluppato da HP) fosse pronto per i clienti nella release 1.0, e nel frattempo gli HP 9000/840 furono consegnati con HP-UX, mentre gli HP 3000/930 furono cancellati dai listini, non essendo significativamente più veloci degli HP 3000/70 con carichi di lavoro simili.
Quando venne il momento di realizzare uno Unix per i sistemi PA-RISC (serie 800), il kernel era basato su 4BSD ma modificato per comportarsi in maniera più simile a System V e agli altri HP-UX. Le similitudini con BSD vennero gradualmente ridotte tra la fine degli anni ’80 e i ’90. In pratica, HP avviò un nuovo porting di Unix da zero e poi stratificò il vecchio codice e le API sopra di esso.
L’ultima release per la serie 500 fu la 5.2.
HP-UX per le serie 200 e 800 iniziò con la versione 1.0 e successivamente furono saltati dei numeri di versione per raggiungere quelli degli altri port man mano che ci si avvicinava a renderli compatibili. Così la versione s200 andò dalla 2.x alla 5.0 quando ebbe il demand paging e maggiore compatibilità con la versione s500 5.0, e la versione PA-RISC andò dalla 3.1 alla 7.0 quando la sua parte utente venne compilata da sorgenti comuni a quelli usati per la versione s300 7.0.
Alla versione 7.0 anche il port per la serie 300 manteneva certe caratteristiche di BSD, come il BSD Fast File System e un filesystem con i nomi lunghi.
Nella 8.0 il kernel aveva un sorgente comune, per lo meno per le serie 700/800 e forse anche tra serie 300/400.
A partire dal 2000 il focus di HP è stato principalmente quello di accrescere le sicurezza, la stabilità e il partizionamento. L’affidabilità è stata raggiunta con la tecnologia di clustering ed il package failover in caso di guasto del sistema, come anche attraverso l’hardware ridondante, i test di qualità più approfonditi, e il monitoraggio e correzione degli errori. Le features di sicurezza sono aumentate significativamente nella versione 11i v2, con l’aggiunta di una intrusion detection kernel-based, un migliore algoritmo di generazione numeri casuali, la protezione dallo stack buffer overflow, il security partitioning, il role-based access management e vari strumenti di sicurezza open source. Il system partitioning va dalle partizioni hardware alle partizioni virtuali di OS isolate, e più recentemente al Virtual Server Environment (VSE).
A seguito della fusione con Compaq nel 2001, fu previsto di unire la tecnologia TruCluster di Tru64 con HP-UX. Ciò sarebbe dovuto accadere con il rilascio della lungamente attesa versione 11i v3. Tuttavia, HP ha affrontato riduzioni di personale in dipartimenti chiave durante la crisi economica, e così alla fine del 2004 è stato deciso di cancellare questo progetto. In sostituzione HP ha fatto un accordo con Veritas per una soluzione cluster.
Prima del rilascio della versione 11.11, HP utilizzava uno schema di numerazione decimale delle versioni dove il primo numero indicava la major release ed il secondo numero indicava la minor release. Con la 11.11, HP ha preso una decisione di marketing chiamando le release come 11i seguito da una v(numero-decimale) per la versione. La i intendeva indicare che l’OS è orientato ad Internet, ma il risultato effettivo è stato un doppio schema di numerazione. Il cambio di nome è stato apparentemente fatto come omaggio all’anniversario dell’armistizio della Prima Guerra Mondiale, che cade l’11.11 nelle nazioni che usano le date decimali.
Versioni
Release | Descrizione |
6.x (1989) | Supporto solo per la serie 300. Introdotti i socket da 4.3BSD |
7.x (1990) | Supporto per sistemi HP 300/400, 600/700 (nella 7.03)/800. Incluso OSF/Motif. |
8.x (Gen 1991) | Supporto per sistemi HP 300/400 600/700/800. Introdotte librerie shared. |
9.x (Lug 1991-1995) | 9.00, 9.01, 9.03 (s700), 9.04 (s800), 9.05, 9.07, 9.10. Introdotto SAM. Questa versione introdusse anche una feature detta context dependent files (CDF), un metodo per consentire a un file server di offrire differenti file di configurazione e binari a client diversi (e anche architetture diverse) in un ambiente eterogeneo. La directory contenente questi files aveva il suo bit suid settato e veniva resa invisibile sia ai processi utente che a quelli root durante il normale uso. Questo schema fu a volte sfruttato dagli hacker per nascondere exploit di sistema. Il CDF e il CDF filesystem furono eliminati nella release 10.00. |
10.00 (1995) | Questa release vide una convergenza del sistema operativo tra la serie 700 (workstation) e la serie 800 (server). Non furono più supportate le serie precedenti. Ci fu anche un cambio significativo nel layout dei file e delle directory di sistema, secondo lo standard UNIX AT&T SVR4. Le applicazioni furono rimosse da /usr e spostate sotto /opt; i file di configurazione e avvio furono spostati in /etc/rc.config.d; gli utenti furono spostati da /users a /home. Fu presentato il Logical Volume Manager (LVM) come sostituto dei precedenti metodi di gestione disco. Il software per HP-UX adesso viene pacchettizzato, consegnato, installato e rimosso tramite i tool del Software Distributor (SD). |
10.20 (1996) | Questa release includeva il supporto dei processori PA-RISC compatibili con PA2.0, inclusi i registri dati a 64 bit. Furono introdotti i Pluggable Authentication Modules (PAM) per l’uso con CDE. Il root filesystem poteva essere configurato per usare VxFS. La 10.20 supportava anche gli identificatori utenti e gruppi a 32 bit. Il limite precedente era 60.000, 16 bit. Questa versione e tutte le precedenti sono adesso effettivamente obsolete, e il supporto da HP è terminato il 30 giugno 2003. |
10.24 | Questa è una release Virtual Vault di HP-UX, che include accresciute features di sicurezza. |
11.00 (1997) | La prima versione di HP-UX in grado di supportare gli indirizzi a 64 bit. Le precedenti versioni utilizzavano un indirizzamento a 32 bit. Questa versione era anche immune al bug del 2000. Supportava anche la gestione di thread il multiprocessing simmetrico, il fibre channel e l’NFS PV3. Insieme al sistema operativo erano inclusi dei programmi per semplificare la conversione del codice da 32 bit a 64 bit. |
11.04 | Release Virtual Vault. |
11.10 | Questa fu una release limitata per il supporto dei server V2500 SCA (Scalable Computing Architecture) e V2600 SCA. Le altre versioni supportavano i server V-class in configurazione singolo cabinet, la 11.10 girava su versioni SCA con due server in stack uno sull’altro interconnessi da una hyperplane crossbar. Inoltre aggiungeva JFS 3.3, supporto CPU 128 bit, AutoFS e un nuovo ftpd. Non era disponibile separatamente dall’hardware. |
11.11 (2000) | Conosciuto anche come 11i, questa versione di HP-UX introduceva il concetto di ambiente operativo. Questa versione includeva una serie di livelli e programmi inclusi specificamente indirizzati verso compiti specifici come applicazioni Mission Critical, Enterprise, Internet, Technical Computing, e Minimal Technical OEs (gli ultimi due settaggi erano indirizzati alle workstations HP 9000). I principali miglioramenti tecnologici includevano il supporto delle schede gigabit ethernet, l’NFS su TCP/IP, il kernel regolabile dinamicamente e lo stack protetto. |
11.20 (2001) | Conosciuto anche come 11i v1.5, questa versione di HP-UX è stata la prima a gestire i processori Itanium basati sul sistema IA-64. Non era una versione rivolta ad applicazioni mission critical infatti non supportava HP ServiceGuard cluster software. Questa versione poteva utilizzare il codice generato per i processori PA-RISC su macchine IA64 e utilizzava il Veritas Volume Manager 3.1. |
11.22 (2002) | Questa versione era dedicata alla famiglia di macchine basate su Itanium e venne chiamata 11i v1.6. Questa versione supportava sistemi scalabili a 64 vie, con MxN thread e aggiungeva molti parametri Kernel modificabili dinamicamente oltre a includere l’HP Logical Volume Manager per IA64. Era ricavata dal codice sorgente della 11i v1. |
11.23 (2003) | La versione originale venne presentata nel settembre del 2003 ed era indirizzata alle macchine Itanium. Nel settembre del 2004 venne rilasciato un aggiornamento per le macchine PA-RISC e Itanium. Questa versione è denominata 11i v2. Oltre a funzionare su macchine IA-64 questa versione includeva BIND 9.2.0, ccNUMA, configurazione web di kernel e periferiche. Questa versione includeva anche IPv6, Mozilla, Sendmail 8.11.1, un nuovo generatore di numeri casuali e wu-ftpd. |
11.31 (2007) | Conosciuta anche come 11i v3. Questa release supporta sia Itanium che PA-RISC. E’ stata rilasciata il 15 febbraio 2007. Le principali nuove features comprendono il supporto multipathing nativo, file cache unificata, NFSv4, Veritas ClusterFS, VxFS multi-volume. E’ supportato l’Hyperthreading su sistemi Itanium con processori Montecito. |
Fonte: Wikipedia