Nasce EdgeBSD

EdgeBSD

Dal codice base di NetBSD è nato quest’anno il nuovo progetto EdgeBSD, che si aggiunge al gruppo dei sistemi operativi Unix-like di base BSD.

Si tratta di un fork che intende introdurre patch e features ad un ritmo più rapido rispetto al sistema padre. Lo scopo è quello di fungere da “staging” a NetBSD, ma potrebbe con il tempo seguire un proprio percorso.

EdgeBSD differisce anche perché ha scelto di adottare GIT come proprio repository di sorgenti rispetto al CVS usato dai BSD core, e poi per una maggiore apertura ai commit dei contributori rispetto alla rigidità di NetBSD. Ad ogni modo fa parte delle intenzioni quella di contribuire patch che possano successivamente essere incluse in NetBSD stesso.

EdgeBSD è stato presentato al Free Open-Source Developers’ European Meeting (FOSDEM 2014).

Rilasciato OpenBSD 5.5

OpenBSDIl 1 maggio è stato rilasciato OpenBSD 5.5. La nuova versione è adesso compliant con l’anno 2038 su tutte le piattaforme grazie dell’utilizzo a 64bit della funziona time_t. Inoltre vi sono nuovi supporti hardware e altri cambiamenti.

Per affrontare il problema dell'[wiki label=”anno 2038″]Bug_dell’anno_2038[/wiki], il team OpenBSD ha deciso di rendere a 64bit la funzione time_t su tutte le piattaforme sulla versione 5.5 e seguenti. Il kernel, le utility e tutti i programmi user-space sono stati verificati per assicurare il supporto a time_t 64bit.

Altri cambiamenti in OpenBSD 5.5 includono l’utilizzo dello strumento Signify per firmare le release e i pacchetti, miglioramenti nell’installer (incluso il supporto per poter finalmente scrivere le immagini disco su USB flash drive), molti nuovi driver hardware, miglioramenti nel networking, nel threading e una varietà di altri cambiamenti.

In OpenBSD/alpha è stato incluso il supporto multiprocessore, e la piattaforma beagle è stata sostituita dalla armv7. Tra i nuovi driver hardware inseriti, da segnalare quelli per gli ambienti virtualizzati VMware e VIRTIO.

Inoltre questa è la prima major release di OpenBSD che include il supporto grafico RDM Radeon portato dal kernel FreeBSD.

Tra i pacchetti software disponibili nei ports sono inclusi GNOME 3.10.2 KDE 3.5.10 e 4.11.5, Xfce 4.10, MySQL 5.1.73 e PostgreSQL 9.3.2, Postfix 2.11.0, OpenLDAP 2.3.43 e 2.4.38, Mozilla Firefox 24.3 e 26.0, LibreOffice 4.1.4.2, PHP 5.3.28 e 5.4.24, Python 2.7.6 e 3.3.2, Chromium 32.0.1700.102, GCC 4.6.4 e 4.8.2.

L’intero elenco delle novità è disponibile sul sito ufficiale.

Questi i link per il Download (torrents): amd64/install55.iso (237MB, SHA256, torrent), i386/install55.iso (222MB, SHA256, torrent).

Rilasciato PC-BSD 9.0

Parallelamente all’uscita di FreeBSD 9, è stato presentato al pubblico PC-BSD 9, il quale ovviamente si basa sul nuovo kernel. Si tratta della prima versione di PC-BSD che offre una vasta scelta di desktop manager: KDE, GNOME, Xfce, LXDE e altri.  Sono anche disponibili delle immagini pre-costruite per VirtualBox e VMware, già contenenti i tool di integrazione e i driver degli ambienti virtuali. Inoltre esiste il supporto nativo per l’installazione diretta in partizioni OS X Bootcamp. E’ stato potenziato PBI (il sistema di gestione dei pacchetti di PC-BSD), consentendo la condivisione di librerie, l’aggiornamento dei binari tramite diff, i repository custom, le firme digitali, il supporto a ‘freebsd-update’ tramite la GUI di System Update, un nuovo control panel.

Rilasciato FreeBSD 9.0

E’ stata resa pubblica l’uscita di FreeBSD 9.0-RELEASE. Il nuovo ramo principale si caratterizza per la presenza di un nuovo installer, il supporto a fastupdates journaling nel Fast File System, l’upgrade di ZFS alla versione 28, il supporto AHCI nei nuovi driver ATA/SATA che sono stati portati al nuovo framework CAM, la presenza del framework HAST (High Available Storage), il supporto del kernel per il Capsicum Capability Mode, un set sperimentale di istruzioni per il sandboxing, l’user-level DTRACE e varie altre cose.

Questi i link per il Download:FreeBSD-9.0-RELEASE-i386-dvd1.iso (2,140MB, SHA256),FreeBSD-9.0-RELEASE-amd64-dvd1.iso (2,278MB, SHA256).

Rilasciato Mac OS X Lion 10.7

Un paio di settimane fa Apple ha rilasciato ufficialmente la nuova versione del suo sistema operativo desktop basato su UNIX, Mac OS X “Lion”.

Le novità introdotte con questa versione tendono ad essere principalmente funzionali ed estetiche, piuttosto che tecniche. L’intenzione di fondo sembra essere quella di rendere l’interfaccia e le modalità d’uso del sistema desktop più simili a quelle delle piattaforme smartphone (iPhone) e tablet (iPad).

E’ stata quindi introdotta la possibilità di aprire le applicazioni a schermo intero. Fino ad adesso infatti su OS X non era possibile espandere le finestre in modo che occupassero l’intera area visibile dello schermo, ma si poteva solo trascinare il bordo della finestra fino a una dimensione massima che lasciava comunque visibile la dock. Adesso invece è presente un pulsante sul bordo della finestra delle applicazioni abilitate al full screen, il quale effettua lo switch tra modalità a schermo intero e modalità finestra.

Sono stati introdotti Mission Control e Launchpad, entrambi dedicati alla gestione delle applicazioni. Il primo può essere richiamato in qualsiasi momento tramite una gesture sul trackpad e permette di tenere sotto controllo tutte le applicazioni attive in quel determinato momento. Launchpad invece si occupa di rendere facilmente accessibili le applicazioni che non si trovano nella dock, creando un pannello riassuntivo simile a quello di iOS su dispositivi mobili. Finora soltato le applicazioni dotate di icona nella dock erano facilmente accessibili, mentre tutte le altre erano relegate nei meandri del menu Applicazioni. Il comportamento del trackpad tramite gesture multitouch consente di ricalcare quello di iOS su apparati mobili, trascinando e sovrapponendo le icone per creare gruppi e cartelle.

Diverse applicazioni di sistema sono state aggiornate, soprattutto quella dedicata alla Mail, che ha inglobato molte funzioni caratteristiche mutuate da Gmail, come ad esempio la funzione Preferiti e l’anteprima di due righe in inbox.

A un livello più basso del sistema, è stata portata da iOS la funzione Resume e AutoSave, la quale fa si che le applicazioni aperte salvino di continuo i contenuti e le impostazioni, senza più bisogno che l’utente dia esplicitamente un comando di salvataggio, e che in caso di crash sia teoricamente possibile riaprire l’applicazione ritrovandola nello stato in cui era prima del blocco.

La novità più evidente sempre in ambito usabilità è costituita dalle gesture Multitouch, le quali simulano le funzioni ottenibili con il touchscreen di uno smartphone o di un tablet. Con lo spostamento di cinque, tre, oppure due dita in contemporanea sul trackpad è possibile comandare l’apertura di Launchpad e Mission Control, il passaggio tra più applicazioni full-screen aperte contemporaneamente, e lo zoom su parti di schermo.

E’ stato introdotto AirDrop, per lo scambio rapido di file tra due sistemi Mac vicini tra loro in ambito wireless, e sono state introdotte alcune modifiche ad altri aspetti minori (scrolling, autocorrezione del testo, ecc.).

OS X Lion è reso disponibile agli utenti Mac tramite download dal market online di Apple.

 

 

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