Rilasciato PC-BSD 9.0

Parallelamente all’uscita di FreeBSD 9, è stato presentato al pubblico PC-BSD 9, il quale ovviamente si basa sul nuovo kernel. Si tratta della prima versione di PC-BSD che offre una vasta scelta di desktop manager: KDE, GNOME, Xfce, LXDE e altri.  Sono anche disponibili delle immagini pre-costruite per VirtualBox e VMware, già contenenti i tool di integrazione e i driver degli ambienti virtuali. Inoltre esiste il supporto nativo per l’installazione diretta in partizioni OS X Bootcamp. E’ stato potenziato PBI (il sistema di gestione dei pacchetti di PC-BSD), consentendo la condivisione di librerie, l’aggiornamento dei binari tramite diff, i repository custom, le firme digitali, il supporto a ‘freebsd-update’ tramite la GUI di System Update, un nuovo control panel.

Rilasciato FreeBSD 9.0

E’ stata resa pubblica l’uscita di FreeBSD 9.0-RELEASE. Il nuovo ramo principale si caratterizza per la presenza di un nuovo installer, il supporto a fastupdates journaling nel Fast File System, l’upgrade di ZFS alla versione 28, il supporto AHCI nei nuovi driver ATA/SATA che sono stati portati al nuovo framework CAM, la presenza del framework HAST (High Available Storage), il supporto del kernel per il Capsicum Capability Mode, un set sperimentale di istruzioni per il sandboxing, l’user-level DTRACE e varie altre cose.

Questi i link per il Download:FreeBSD-9.0-RELEASE-i386-dvd1.iso (2,140MB, SHA256),FreeBSD-9.0-RELEASE-amd64-dvd1.iso (2,278MB, SHA256).

Rilasciato Mac OS X Lion 10.7

Un paio di settimane fa Apple ha rilasciato ufficialmente la nuova versione del suo sistema operativo desktop basato su UNIX, Mac OS X “Lion”.

Le novità introdotte con questa versione tendono ad essere principalmente funzionali ed estetiche, piuttosto che tecniche. L’intenzione di fondo sembra essere quella di rendere l’interfaccia e le modalità d’uso del sistema desktop più simili a quelle delle piattaforme smartphone (iPhone) e tablet (iPad).

E’ stata quindi introdotta la possibilità di aprire le applicazioni a schermo intero. Fino ad adesso infatti su OS X non era possibile espandere le finestre in modo che occupassero l’intera area visibile dello schermo, ma si poteva solo trascinare il bordo della finestra fino a una dimensione massima che lasciava comunque visibile la dock. Adesso invece è presente un pulsante sul bordo della finestra delle applicazioni abilitate al full screen, il quale effettua lo switch tra modalità a schermo intero e modalità finestra.

Sono stati introdotti Mission Control e Launchpad, entrambi dedicati alla gestione delle applicazioni. Il primo può essere richiamato in qualsiasi momento tramite una gesture sul trackpad e permette di tenere sotto controllo tutte le applicazioni attive in quel determinato momento. Launchpad invece si occupa di rendere facilmente accessibili le applicazioni che non si trovano nella dock, creando un pannello riassuntivo simile a quello di iOS su dispositivi mobili. Finora soltato le applicazioni dotate di icona nella dock erano facilmente accessibili, mentre tutte le altre erano relegate nei meandri del menu Applicazioni. Il comportamento del trackpad tramite gesture multitouch consente di ricalcare quello di iOS su apparati mobili, trascinando e sovrapponendo le icone per creare gruppi e cartelle.

Diverse applicazioni di sistema sono state aggiornate, soprattutto quella dedicata alla Mail, che ha inglobato molte funzioni caratteristiche mutuate da Gmail, come ad esempio la funzione Preferiti e l’anteprima di due righe in inbox.

A un livello più basso del sistema, è stata portata da iOS la funzione Resume e AutoSave, la quale fa si che le applicazioni aperte salvino di continuo i contenuti e le impostazioni, senza più bisogno che l’utente dia esplicitamente un comando di salvataggio, e che in caso di crash sia teoricamente possibile riaprire l’applicazione ritrovandola nello stato in cui era prima del blocco.

La novità più evidente sempre in ambito usabilità è costituita dalle gesture Multitouch, le quali simulano le funzioni ottenibili con il touchscreen di uno smartphone o di un tablet. Con lo spostamento di cinque, tre, oppure due dita in contemporanea sul trackpad è possibile comandare l’apertura di Launchpad e Mission Control, il passaggio tra più applicazioni full-screen aperte contemporaneamente, e lo zoom su parti di schermo.

E’ stato introdotto AirDrop, per lo scambio rapido di file tra due sistemi Mac vicini tra loro in ambito wireless, e sono state introdotte alcune modifiche ad altri aspetti minori (scrolling, autocorrezione del testo, ecc.).

OS X Lion è reso disponibile agli utenti Mac tramite download dal market online di Apple.

 

 

Rilasciato NexentaStor 3.1.0

Oggi è stata rilasciata la release 3.1.0 di NexentaStor, una soluzione storage enterprise costruita sulla piattaforma Nexenta Core, basata su OpenSolaris.

Al termine di un ciclo di rilascio lungo e arduo, questa versione include una quantità di features chiave, inclusi alcuni miglioramenti significativi su performance e gestibilità. I maggiori incrementi nelle prestazioni sono riscontrabili nell’utilizzo di SCSI target mode, se paragonate alle precedenti versioni di NexentaStor, e in particolare nell’uso come datastore per VMware. E’ stato anche risolto un annoso problema relativo ai timeout iSCSI. La versione di ZFS inclusa è la 28.

A breve è previsto anche l’aggiornamento alla 3.1 della distribuzione Nexenta Core di base. Nexenta Core è costituita da una distribuzione Debian che utilizza OpenSolaris come kernel di sistema operativo.

L’uso di NexentaStor è soggetto all’acquisto di una licenza commerciale, ed disponibile in trial a questo url.

Rilasciato Oracle Solaris 11

Il 9 novembre 2011 è stato presentato ufficialmente Oracle Solaris 11, la nuova release del famoso sistema Unix della ex-Sun Microsystems.

Oracle lo definisce il primo “Cloud OS”, ossia un sistema operativo orientato ai requisiti di performance, sicurezza e scalabilità richiesti dagli ambienti cloud, che consentirà ai clienti di eseguire la maggior parte delle proprie applicazioni in cloud pubblici, privati o ibridi.

Solaris 11 è un sistema operativo totalmente virtualizzato, e offre funzionalità di virtualizzazione integrate sia su architettura x86 che SPARC, con live migration sicura.

Le Zone di virtualizzazione possono scalare fino a centinaia su un singolo nodo, con un ovehead 15 volte inferiore a VMware e senza limiti artificiali su memoria, CPU, network e storage.

La virtualizzazione network integrata permette ai clienti di creare topologie di datacenter a basso costo e alte prestazioni all’interno di una singola istanza di sistema operativo ottenendo massima flessibilità, controllo della banda e osservabilità.

Lo ZFS di Solaris 11 offre gestione dei dati e dello storage di alto livello con garanzie di integrità dei dati, pool di storage tiered con supporto alla flashcopy e crittografia. Inoltre la deduplicazione dati di ZFS può ridurre l’occupazione di spazio negli ambienti virtualizzati fino a 10 volte.

L’OS offre features “sicure per default”, con accesso root role-based e auditing a basso impatto sia per datacenter cloudizzati che tradizionali.

Le applicazioni Oracle di punta, come Oracle Database 11g, Oracle Fusion Middleware 11g e Java sono state ottimizzate per lavorare al meglio su Solaris 11, in termini di prestazioni, affidabilità, sicurezza e gestibilità.

Allo stato attuale è garantita la compatibilità binaria di più di 11.000 applicazioni attraverso il programma Oracle Solaris Binary Application Guarantee.

Gli utilizzatori possono preservare i loro investimenti presenti tramite strumenti di P2V e V2V per migrare i loro attuali ambienti Solaris 10 ad una Oracle Solaris 10 Zone, avendo contemporaneamente accesso agli ultimi miglioramenti offerti da Solaris 11.

 

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