Rilasciato FreeBSD 7.2

Logo FreeBSDIl fratello maggiore non poteva certo essere da meno dei fratelli minori, e quindi dopo pochi giorni dall’uscita delle nuove versioni di NetBSD e OpenBSD, anche FreeBSD si aggiunge alla lista, con la release 7.2.

Già nelle settimane e nei mesi scorsi erano state rilasciate alcune Release Candidate, e questa nuova versione introduce alcune nuove caratteristiche nel branch 7: il supporto per l’uso pienamente trasparente delle superpages nella memoria delle applicazioni, il supporto per indirizzi multipli IPv4 e IPv6 all’interno delle jails, csup(4) è ora in grado di scaricare un intero repository CVS, Gnome è stato aggiornato alla versione 2.26 e KDE alla 4.2.2, il port spac64 supporta i processori UltraSPARC-III, e svariate altre cose che è possibile leggere nelle note ufficiali di rilascio.

FreeBSD è disponibile per le architetture md64, i386, ia64, pc98, powerpc e sparc64. Questi i link per il download delle ISO relative alle piattaforme più diffuse: 7.2-RELEASE-i386-dvd1.iso.gz (1,946MB, MD5, torrent), 7.2-RELEASE-amd64-dvd1.iso.gz (2.009MB, MD5, torrent).

Debian promuove FreeBSD. Fuga da Linux?

debkfreebsdNon è una notizia nuovissima: ai primi di ottobre il team Debian, una delle più importati distribuzioni Linux, e quella che fa da portabandiera per il movimento GNU, ha annunciato di aver elevato al rango first-class il proprio port basato su KFreeBSD, ossia il kernel FreeBSD.

E’ già da un po’ che esiste una distribuzione Debian incentrata su kernel FreeBSD anzichè Linux, ma finora è stata un progetto secondario. Da ora invece essa verrà tenuta alla pari della release Linux principale, con lo stesso numero di versione, la stessa priorità nella risoluzione dei bug riscontrati, e se un qualsiasi pacchetto Debian facente parte del core del sistema troverà difficoltà di compilazione o funzionamento su KFreeBSD la cosa sarà considerata “release-critical“, ossia avrà la stessa importanza come se si verificasse sulla versione basata su Linux.

Questo cambiamento potrebbe nascondere le prime avvisaglie dell’intenzione del team Debian di abbandonare Linux e passare a FreeBSD come proprio sistema base. La cosa rappresenterebbe ovviamente un evento non da poco!

Altri che hanno scritto sull’argomento dicono che ultimamente c’è una sempre più consistente migrazione di sviluppatori da Linux a FreeBSD (e Open Solaris), e che Linux non rappresenta più l’unica alternativa gratuita agli Unix commerciali. Ma se questo può essere vero per quanto riguarda OpenSolaris, bisogna dire che invece FreeBSD esiste praticamente da quando esiste Linux (anche da un po’ prima, se consideriamo l’antenato 386BSD), e in questo senso sembrerebbe più motivato un passaggio al kernel OpenSolaris piuttosto che a un kernel che avrebbe potuto essere utilizzato tranquillamente già svariati anni fa.

Inoltre il mondo BSD ha un concetto di licensing fortemente caratterizzante, e c’è sempre stato un grosso contrasto nei confronti della licenza GPL, considerata troppo restrittiva. Le varie distribuzioni *BSD cercano per quanto possibile di sostituire ogni software rilasciato sotto licenza GPL con una controparte sotto licenza BSD. Sebbene probabilmente proprio le caratteristiche di apertura della licenza BSD consentano il matrimonio del kernel FreeBSD con l’ambiente fortemente GNU/GPL di Debian, è più che probabile che la cosa non sia vista particolarmente di buon occhio e sostenuta dagli appassionati (e dagli sviluppatori?) BSD, da sempre fortemente orgogliosi delle proprie utility direttamente derivate dai sorgenti UNIX originali, e del proprio metodo di sviluppo verticistico “a cattedrale” in opposizione al “bazar” tipico di Linux e degli applicativi GNU/GPL.

Rilasciato OpenSolaris 2009.06

Oggi esce ufficialmente OpenSolaris 2009.06, la terza release della versione Open di Solaris.

opensolaris-desktop-largeSi tratta della prima versione che supporta l’architettura SPARC oltre a quella x86, e consente l’esecuzione del sistema operativo sulle macchine equipaggiate con UltraSPARC T1 e T2 (famiglia Sun4v), e UltraSPARC II, III e IV (famiglia Sun4u) aventi un livello OBP 4.7 o superiore.

Una delle novità di questa release è la Network Virtualization tramite Crossbow. Vengono costituite delle interfacce VNIC (Virtual Network Interface Card), dei Virtual Switch e le relative interconnessioni. Vengono quindi istituite delle Virtual LAN, nelle quali operano pienamente le funzioni di routing e firewalling di OpenSolaris. Il sistema Crossbow consente il rispetto di obiettivi QoS all’interno della struttura di rete virtuale e l’impostazione di limiti di banda, priorità di rete e risorse di CPU al servizio dei vari NIC e VNIC.

Altra caratteristica è l’implementazione di un hypervisor Xen, che può essere associato all’impostazione di un VLAN ID riservato per ciascun guest domain, creando quindi un ambiente virtuale separato e protetto.

E’ stata accresciuta la capacità di IP Observability, con la possibilità di usare i più comuni tool di packet sniffing sia sui path reali che virtuali.

L’IP Multipathing consente di separare il traffico di rete dai cambiamenti e dai guasti che possono verificarsi nel sottostante livello fisico di rete.

E’ stata accresciuta l’interoperabilità con l’ambiente Windows attraverso nuove features dell’OpenSolaris CIFS service, come il controllo di accesso basato sull’host, le ACL sulle share, il supporto alla cache online e offline.

E’ stato aggiunto un  sistema di clustering denominato Open HA, che consente la realizzazione di servizi in alta disponibilità.

time-slider-snapshot-largeDal punto di vista utente, le novità più visibili sono la presenza di Mozilla Firefox 3.1 beta, con il relativo plugin Adobe Flash 10; la gestione degli snapshot del Time Slider; l’utility Codeina  per la gestione dei plugin multimediali e il sistema media center opensource Elisa, che trasforma OpenSolaris in una piattaforme per la visione di film e l’ascolto di musica.

Svariate migliorie sono state apportate al sistema di gestione pacchetti software IPS, soprattutto riducendone il consumo di risorse di memoria.

elisa-large

Altre grossa novità nel campo dell’hardware gestito sono:

  • il supporto per i Laptop, infatti OpenSolaris è addirittura disponibile preinstallato su notebook della famiglia Toshiba Tecra e Portege.
  • il supporto al nuovo processore Intel Xeon 5500 ‘Nehalem’, che incrementa prestazioni e potenza nell’ambito della virtualizzazione x64. Sono pienamente supportate le nuove funzioni di risparmio energetico “deep C-state”.

Queste ed altre novità vengono illustrate nell’annuncio ufficiale del rilascio di OpenSolaris 2009.06.

Rilasciato DragonFly BSD 2.2.1

logo DragonFly BSDIl 26 aprile Matthew Dillon ha annunciato il rilascio della versione 2.2.1 di DragonFly BSD, il sistema derivato da un fork di FreeBSD 4.

Questa versione è essenzialmente una release di bugfix e non introduce particolarità rispetto alla 2.2.0 che ha aperto il nuovo ramo di sviluppo.

Come già citato in precedenza, la punta di diamante di DragonFly BSD 2.2 è la presenza del file system HAMMER, che con le sue caratteristiche avanzate di instant crash recovery, gestione dei volumi multipli, controllo di integrità dei dati, history retention granulare e capacità di mirroring su altri dischi, rappresenta una valida sfida all’osannato ZFS di Sun/Oracle.

A questi link è possibile scaricare le iso di questa nuova versione: dfly-2.2.1_REL.iso.gz (184MB), dfly-gui-2.2.1_REL.iso.gz (516MB).

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