Rilasciato PC-BSD 7.1

E’ di oggi l’annuncio dell’uscita di PC-BSD 7.1 in versione finale. Ovviamente il sistema è basato sulla versione 7.1 di FreeBSD, integrato con KDE 4.2.2 e X.org 7.4. Gli altri aggiornamenti comprendono il nuovo applet di gestione stampanti di KDE, l’integrazione in Software/Updates dello strumento di aggiunta/rimozione programmi, il tray di gestione aggiornamenti trasformato in un applet tray-only, l’integrazione dei ports  e dei pacchetti di FreeBSD tramite il comando runports.

Da questi link è possibile scaricare il sistema: PCBSD7.1-x86-DVD.iso (1,858MB, MD5, torrent), PCBSD7.1-x64-DVD.iso (1,891MB, MD5, torrent).

Rilasciati FreeBSD 8.0-BETA1 e PC-BSD 7.1.1

Logo FreeBSDE’ iniziato il ciclo di sviluppo di FreeBSD 8.0, e la prima milestone è costituita dal rilascio della versione BETA1 avvenuto ieri. Il calendario prevede release molto ravvicinate e l’uscita della versione finale è prevista già per il 31 agosto. Il sistema non ha ancora raggiunto un livello di usabilità elevato, soprattutto perchè sono attive tutte le funzioni di diagnostica e debug che servono agli sviluppatori per tracciare e risolvere i vari bug, ma se qualcuno volesse comunque cimentarsi e provarlo, questo è il link per il download: 8.0-BETA1-i386-dvd1.iso (531MB, MD5), 8.0-BETA1-amd64-dvd1.iso (636MB, MD5).

Logo PC-BSDPochi giorni fa è stato rilasciato PC-BSD 7.1.1, che contiene KDE 4.2.4, X.Org 1.6.1, svariate versioni dei driver NVIDIA a partire dalla 185.18.14. e la consueta notevole quantità di altro software e di bugfix rispetto alla versione 7.1.  Inoltre la base FreeBSD è stata portata alla 7.2, ed è stata inserita una funzione che consente, durante la fase di installazione/aggiornamento, di convertire una preesistente installazione di FreeBSD 7.0.x/7.1 in PC-BSD. Questi i link per il download: PCBSD7.1.1-x86-DVD.iso (2,030MB, MD5, torrent), PCBSD7.1.1-x64-DVD.iso (2,028MB, MD5, torrent).

Rilasciati DesktopBSD 1.7 e NetBSD 5.0.1

DesktopBSDOggi è stato annunciato il rilascio di DesktopBSD 1.7.

Il sistema è basato su FreeBSD-7.2-RELEASE-p3 e KDE 3.5.10. Proprio la scelta di rimanere su KDE 3.x differenzia questa distribuzione da PC-BSD, che invece ha compiuto il salto a KDE 4.x. A corredo la consueta serie di aggiornamenti, che comprende X.Org 7.4, OpenOffice.org 3.1.1 e vari altri software. A detta dell’autore si tratta dell’ultima versione che verrà rilasciata, in quanto il suo tempo a disposizione da dedicare allo sviluppo è sempre meno e anche la volontà di proseguire nel mantenimento della distribuzione è venuto a mancare. Bisognerà vedere se qualcun’altro deciderà di prendere in mano il progetto o meno. Questi i link per il download: DesktopBSD-1.7-i386.iso (1,853MB), DesktopBSD-1.7-amd64.iso (1,919MB).

NetBSDRisale invece agli inizi di agosto il rilascio di NetBSD 5.0.1, ma ho voluto aspettare l’uscita di altre novità *BSD prima di parlarne, dato che si tratta essenzialmente di una versione di bugfix rispetto alla iniziale 5.0, quindi non sono presenti novità architetturali. Qui è indicato un riassunto dei bug risolti, mentre sul sito ftp ufficiale è possibile scaricare le varie iso per le 42 architetture supportate.

SCO: forse arriva la fine …

5 maggio 2009, ecco il momento che tanti stavano aspettando: l’ufficio dell’U.S Trustee, attraverso il proprio consigliere Joseph J. McMahon Jr., ha presentato una mozione nel procedimento di bancarotta di SCO per convertirlo da “Chapter 11” a “Chapter 7”. Facendo un parallelismo con la legge fallimentare italiana, significa che è stato richiesto di passare dall’amministrazione controllata alla liquidazione coatta.

All’interno della richiesta presentata è possibile leggere una frase che recita: “Inoltre, non solo non c’è nessuna ragionevole possibilità di riabilitazione in questi casi, i debitori hanno provato – fallendo – a liquidare il proprio business come chapter 11”.

Quindi cosa rimane? La dismissione, o più logicamente, la liquidazione. SCO è stata sotto chapter 11 per un tempo sufficiente, ed ha tentato tre volte di predisporre un piano di “riabilitazione”, senza ottenerne niente. Nel frattempo, ha riportato un cash flow negativo di oltre 3.5 milioni di dollari nel proprio rapporto del Marzo 2009. 3,5 milioni da quando la bancarotta è stata avviata, nel Settembre 2007, e che rappresentano una motivazione per passare al Chapter 7, argomenta l’ufficio del Trustee, imputabile a “perdita sostanziale o continuativa o a diminuzione del patrimonio  con l’assenza di una ragionevole speranza di riabilitazione”. Sono 3,5 milioni che avrebbero potuto essere pagati a Novell.

Non ci aspettavamo che SCO potesse riabilitarsi. Oh. Definizione differente. L’ufficio del Trustee intende “rimettersi in buone condizioni; ristabilirsi su solide basi”. Noi intendiamo ammettere di avere torto, voltare pagina e non peccare più.

E’ possibile che SCO venga in aula con un accordo già stipulato, supponiamo, con tutte le carte pronte e in ordine, come contromossa. Con SCO non si può mai dire mai. Ma vorremmo vedere i reali compratori in carne ed ossa, se fossimo il giudice, con le loro mani destre sul cuore e le sinistre che porgono il portafogli al giudice, per così dire.

aggiornamento: per il rotto della cuffia, SCO dice che proverà ancora, secondo quanto riportato dal Salt Lake Tribune:

La tempistica della mozione presentata ha colto SCO di sorpresa. Il CEO Darl McBride si trovava a Denver per l’udienza della corte d’appello del decimo distretto.

“Stiamo rivedendo la mozione che è stata presentata nel Delaware oggi con il nostro consigliere e daremo una risposta dettagliata alla corte”, ha detto McBride in una e-mail. “Prevediamo di opporci alla mozione e presentare alla corte la nostra ipotesi d’azione”.

Non siamo sorpresi. Per inciso, andare in Chapter 7 non concluderebbe necessariamente la lite. In effetti, non può farlo di suo.  Dipenderebbe dal trustee designato determinare cosa fare, e l’interesse del trustee non divergerà da quello dell’esecutivo di SCO, immaginiamo. Per prima cosa vorrà pagare i creditori. Come ad esempio, Novell. E il trustee non ha il potere di bloccare le controdenuncie di IBM. Poi c’è Red Hat. Non è detto che abbiano l’intenzione di lasciar cadere le loro denuncie, dato che lo scopo è determinare che non ci sono pretese legittime su Linux.

Articolo originale su Groklaw

Rilasciato FreeBSD 7.1

Ed ecco che, come già era nell’aria in questi giorni a cavallo con l’inizio dell’anno, arriva FreeBSD 7.1. L’annuncio ufficiale ci rivela le principali novità, che riguardano sia aspetti evidenti che interni al funzionamento del sistema: l’adozione dello scheduler ULE come default nel kernel GENERIC nelle architetture x86 e amd64, il quale aumenta le prestazioni in sistemi multi core; è stato importato da OpenSolaris il supporto per l’uso di Dtrace all’interno del kernel; è stato adottato un nuovo client NFS Lock Manager; diverse modifiche al bootloader adesso consentono tra l’altro di effettuare il boot da periferiche USB e dotate di label GPT; sono stati aggiunti comandi che consentono il CPU binding, grouping e assigment; sono stati aggiornati KDE e GNOME alla 3.5.10 e alla 2.22.3; le release per le architetture x86 e amd64 vengono distribuite in supporto di dimensione DVD. Vi sono ovviamente molte altre novità e bugfix, per i quali è possibile consultare i vari documenti online allegati al rilascio. Per chi vuole scaricare l’ISO del sistema, questi sono gli url: Download (torrents): 7.1-RELEASE-i386-dvd1.iso.gz (1,808MB, MD5, torrent), 7.1-RELEASE-amd64-dvd1.iso.gz (1,806MB, MD5)

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