25 anni con lo GNU

Il 2 settembre 1983 Richard Stallman annunciò il suo progetto per la creazione di un sistema operativo di tipo Unix che fosse libero e disponibile per tutti, il progetto GNU. Lo fece per reagire all’inizio dell’affermazione dei software proprietari, delle licenze chiuse, degli accordi di non divulgazione, ecc. che incominciarono a nascere in quegli anni, in contrasto all’atmosfera tipica dei primi anni della storia di Unix, in cui le informazioni, le conoscenze e i codici sviluppati dai vari operatori venivano condivisi liberamente.

Aggiornamento su SCO

Giusto per tenervi aggiornati riguardo alla vicenda “SCO contro tutti”, riportiamo un articolo di TuxJournal sulle recenti dichiarazioni del CEO di SCO, Darl McBride, che continua a fare dichiarazioni ad effetto nonostante SCO sia stata condannata ed abbia perso su tutta la linea. Egli dichiara che “Linux è una copia di Unix“.

Bella scoperta, aggiungiamo noi! E’ un sistema operativo Unix-like, essere copia di Unix è il suo stesso motivo di esistere. Ciò che importa è che questa copiatura sia avvenuta rispettando le regole e le proprietà intellettuali, cosa che i giudici hanno riconosciuto ufficialmente.

Addio alle workstation Risc/Unix

Scrive Data Business:

“Nel terzo trimestre del 2007, secondo i dati resi noti da Jon Peddie Research, sono state vendute oltre 762mila workstation nel mondo, con una crescita del 23,2%. Il 99% di queste montano un processore x64 e girano sotto Windows o Linux. Il dato evidenzia come i modelli Risc/Unix, che hanno di fatto sancito la nascita del concetto di stazione di lavoro, siano confinati oggi a una quota prossima alla sparizione.

Eredi dell’architettura x86, i processori x64 di Intel o AMD hanno spinto sempre più ai margini le varie Cpu Alpha, Mips, Pa-Risc e così via. Dalla profusione di processori Risc ancora presenti negli anni Novanta, oggi non restano che gli Sparc di Sun e i Power di Ibm.

È sempre grazie alle workstation Risc/Unix, inoltre, che l’ecosistema Unix ha trovato il proprio equilibrio. Il dinamismo e i margini di mercato di questi prodotti hanno permesso a Unix di imporsi su altri segmenti tecnologici, spingendo soprattutto all’obsolescenza i minicomputer proprietari. Anche qui, il futuro sembra tutto nelle mani di Windows o Linux.”

Ad integrazione e parziale correzione dell’articolo aggiungiamo che è interessante notare che invece non sembra affermarsi particolarmente l’architettura Intel IA-64 (Itanium), che era stata originariamente pensata come asso pigliatutto del mercato RISC di livello Enterprise, e che invece rimane relegata nell’antro di alcuni server HP, e si vede superata dall’evoluzione 64 bit di processori “consumer” come sono il Pentium/Core Duo e l’Athlon64.

Articolo originale su DataBusiness

Dati parziali su John Peddie Research

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