NetBSD Hackaton a Gennaio

E’ stata indetta per il 19 e 20 gennaio 2008 una nuova edizione della NetBSD Hackaton.

Si tratta di un evento per gli sviluppatori, gli utenti ed eventuali osservatori occasionali, con lo scopo di cooperare per il miglioramento di NetBSD.

L’evento si tiene online su internet tramite IRC sul server irc.freenode.net all’interno del canale #NetBSD-code, ed è aperto quindi a chiunque voglia partecipare.

Lo scopo dell’attuale evento è quello di chiudere i Problem Reports ancora aperti che sono diventati superati a seguito del rilascio di NetBSD 4.0, ed anche quello di dichiarare chiuso il supporto alla versione 2.0 del sistema operativo.

Dopo la fine di SCO

Sco nel cestinoSta per succedere. In qualche momento durante il 2008, SCO si abbatterà al suolo e morirà. Sarà Novell a prosciugarla delle sue ultime risorse presso l’U.S. District Court in Utah? O sarà il tribunale di bancarotta in Delaware a spartire gli ultimi pezzetti di questa una volta fiera Unix Company?

E’ più probabile che sarà Novell a picchiare SCO con un tubo di piombo presso la District Court. Processo sommario. In ogni caso, la morte di SCO per suicidio – come altro chiamereste il far causa ad IBM e alle altre compagnie utilizzatrici di Linux senza prove, o come Novel ha mostrato, senza neanche effettivamente possedere la proprietà intellettuale di Unix – sarà presto realtà. Questo potrà significare la fine di SCO, ma lascerà molte domande senza risposta.

La prima è: “Cosa farà Novell con Unix?” Non si sa, ma quello che ci piacerebbe che facesse è rendere open source la maggior parte del codice possibile. Ci sono ancora delle cose buone in Unix che non sono state replicate in Linux. Per esempio, persino il generico Unix System V Release 5 può gestire fino a 32 processori e file grandi dei terabytes e lo fa estremamente bene con anche la gestione multi-path I/O.

Non pensiamo comunque che arriveremo a vedere uno Unix completamente open source. Ransom Love, il precedente CEO di Caldera/SCO, aveva l’intenzione di fare proprio questo, ma scoprì che Unix era pieno di codice di altre aziende sottoposto a copyright. Ottenere i permessi per rendere open source l’intero malloppo sarebbe probabilmente una cosa costosissima per ricavarne relativamente poco valore.

Dato che Novell è diventata una Linux company, sembra perfettamente sensato che essa prelevi il codice migliore da Unix e lo rilasci al pubblico. Se decidono di prendere questa strada, ci aspetteremmo di vedere apparire il primo codice pochi mesi dopo la dipartita di SCO.

Per quanto riguarda i clienti OpenServer e UnixWare, beh, buona fortuna ragazzi. Una quantità di rivenditori e system integrators è in grado di mantenere i sistemi in funzione per un po’, ma con l’invecchiamento e la morte delle macchine, gli affezionati di SCO dovranno cambiare.

Dove andranno? Siamo in grado di rispondere. Si muoveranno verso Linux. Questo poichè i rivenditori SCO stanno già lavorando con Linux o si stanno preparando a farlo. Per esempio, DTR Business Systems, uno dei migliori rivenditori SCO, offre ancora i prodotti SCO Unix ma adesso è anche partner Red Hat.

Si potrebbe osservare che DTR offre anche prodotti Windows, ma molti clienti SCO si affidano ad applicazioni verticali. Non guarderanno alla risposta Windows. Sarebbe molto più semplice portare i loro programmi a Linux piuttosto che a Windows 2003 Server o 2008. La migrazione da SCO Unix a Linux non sarà un grosso affare per i system integrator, ma sarà una piccola nicchia decente per gli integratori e gli sviluppatori SCO Unix di buon senso.

Oppure, ovviamente, potrebbero tentare il porting a Solaris o Open Solaris su processori AMD o – meno probabilmente – Intel. Non pensiamo che possa accadere. La maggior parte dei clienti SCO sono PMI (Piccola e Media Impresa) e Sun si rivolge storicamente al mondo Enterprise.

Non diciamo che Solaris non funzionerebbe per queste imprese. Potrebbe. Quello che non sembra verosimile è che Sun riesca a vendere a questo tipo di aziende. I precedenti clienti SCO molto più probabilmente rimarranno legati ai loro vecchi partner rivenditori, e questi hanno già mostrato il loro affidamento a Linux.

In ogni caso non pensiamo che per Sun ne varrebbe la pena. Mentre SCO è stata impegnata a combattere la sua guerra infruttuosa contro IBM e gli altri, i suoi clienti hanno continuato la loro costante migrazione a Linux. Quanto business può ancora essere rimasto nella base clienti SCO? Abbastanza da tenere impegnato un grosso system integrator? Sicuramente. Abbastanza da essere più che una interferenza sulla linea portante di Sun? Ne dubitiamo.

E per quanto riguarda i dipendenti SCO? Pensiamo che siano rimasti ancora alcuni buoni ingegneri. Forse Novell, che ha ancora una presenza in Utah, potrebbe essere una buona casa per loro. E se qualcuno dei loro commerciali è stato capace di vendere OpenServer o UnixWare a dei nuovi clienti, qualcuno se lo accalappierebbe di certo. Chiunque sia stato capace di vendere SCO Unix a clienti negli ultimi due anni potrebbe vendere Linux a Steve Ballmer!

I dirigenti SCO? A giudicare dalle pagine del rapporto di Groklaw, ne verranno fuori coi portafogli gonfi. Per esempio, il giorno prima che SCO dichiarasse bancarotta, la compagnia ha dato a Ryan Tibbits, il consigliere generale, un aumento di $50.000 ed un bonus di altri $50.000. Bel colpo!

Non pensiamo che ci sia da preoccuparsi che i pezzi grossi di SCO soffrano per il fallimento della compagnia. I paracadute d’oro sono stati preparati da molto prima che l’azienda si trovasse sul suo letto di morte. E’ davvero un peccato. Caldera e SCO erano entrambe grandi compagnie, ma la loro eredità è stata sciupata nelle cause anti-Linux che, alla fine, non hanno portato nulla oltre a decine di milioni di dollari sprecate.

Articolo originale su Linux-Watch

Il 2038, che anno…

2038Negli ultimi giorni è tornato fuori un argomento che ai tecnici era già risaputo, ma che per qualcuno può essere una novità, ossia il fatto che i sistemi Unix a 32 bit non riescono a gestire date successive al 19 gennaio 2038 alle 03:14:07.

Questo perchè in Unix la data è contenuta in una variabile intera a 4 byte che conta il numero di secondi trascorsi dal 1 gennaio 1970, e il valore massimo che tale variabile può raggiungere in un sistema a 32 bit è 2.146.483.547, corrispondente appunto alla data di cui sopra.

In realtà si tratta di un problema poco serio, dato che già adesso tutti coloro che sono passati a sistemi 64 bit ed utilizzano versioni di Unix a 64 bit non incorrono nel bug, senza poi aggiungere che molte delle architetture UNIX tradizionali, che molti considerano a torto antiche e obsolete, sono a 64 bit già da molti anni.

Ad ogni modo tra 30 anni non esisteranno più macchine a 32 bit, e sicuramente anche i 64 bit saranno stati superati da processori a 128 bit o superiori, il che farà slittare la data limite centinaia di anni più avanti. Nonostante non si tratti di qualcosa di elementare, è anche altamente probabile che per allora sarà pronta una patch da applicare ai sistemi a 32 bit che ancora fossero in esercizio per evitare il disastro.

In conclusione quindi siamo sicuri che il nostro amato Unix non ci tradirà subito dopo aver compiuto i suoi 69 anni, e sfidiamo anzi gli attuali sistemi operativi concorrenti ad essere ancora presenti e affermati quando si arriverà al fatidico giorno!

IBM porta il Trusted Computing su Linux

IBM Research ha preparato il prototipo di una soluzione di sicurezza che usa il famigerato modulo Trusted Computing, che consente agli utenti di validare l’identità e l’integrità di tutto il software eseguito su un client o un server remoto. Questo approccio utilizza una combinazione di architetture software e hardware definito dallo standard industriale creato dal Trusted Computing Group (TCG).

L’architettura comprende il chip di “Trusted Computing Module” che si occupa dell’archiviazione hardware delle chiavi private, rendendo impossibile agli hacker la modifica del sistema. Qualsiasi tentativo di alterare il sistema ne modificherebbe il codice, il che verrebbe facilmente individuato. Aggiungendo questa feature a Linux, il team di ricerca ha eseguito con successo controlli di sicurezza che vanno ben oltre i controlli dei primi pochi passi di avvio del sistema, come previsto dal TCG. La nuova soluzione valida il kernel del sistema e tutti gli applicativi software eseguiti sul computer.

IBM prevede di rendere open source questa soluzione di sicurezza basata su Linux per incoraggiarne l’adozione da parte di molti produttori di computer, rendendo questo alto livello di integrità di sistema un fondamento comune.

Il resto dell’articolo originale si dilunga a descrivere le splendide features e le meraviglie offerte da questo nuovo sistema, ma noi ci uniamo a tutti coloro che deprecano il Trusted Computing, lo considerano una orribile minaccia alla libertà degli utenti di utilizzare il proprio computer nella più totale autonomia, e ne auspicano il fallimento. A tal fine consigliamo a tutti di visitare il sito no1984.org per maggiori informazioni e per aderire alle iniziative di lotta e boicottaggio di Trusted Computing e DRM.

Fonte parziale: www.linuxelectrons.com

Prossime novità

Ciao a tutti!

Siamo alla vigilia delle festività, e nel porgere i nostri migliori AUGURI a tutti coloro che hanno iniziato a seguirci in questi pochi mesi di attività, vi annunciamo anche quelle che saranno le prossime novità del sito, che speriamo saranno attive prima di capodanno!

  • Sezione Articoli Tecnici: sto traducendo in italiano le varie parti del modulo Xoops che gestirà gli articoli tecnici, quindi appena avrò finito sarà inaugurata la sezione con qualche utile articolo.
  • Galleria Immagini: apriremo una serie di gallerie immagini dedicata a tutto ciò che può riguardare il nostro caro UNIX, quindi foto di macchine, installazioni, sale ced, screenshots, ecc. L’intenzione è quella di rendere possibile l’invio da parte degli utenti, in modo da poter contribuire facendoci vedere cosa siete riusciti a realizzare con UNIX.

Ovviamente siamo sempre aperti a consigli e suggerimenti che voleste inviarci tramite l’apposito modulo contatti o in email.

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