Nasce AIX Enterprise Edition

Durante l’evento IBM Power Systems Technical University a Chicago, IBM ha svelato al pubblico AIX Enterprise Edition. Si tratta di una nuova offerta IBM che comprende AIX 6 e numerosi prodotti chiave per il management. Si tratta del sistema operativo AIX 6, del PowerVM Workload Partitions Manager (WPAR Manager), e di tre prodotti Tivoli: Tivoli Application Dependency Discovery Manager (TADDM), IBM Tivoli Monitoring, ed infine l’IBM Usage and Accounting Manager Virtualization Edition for Power Systems. Questa offerta fornisce capacità di gestione che vanno notevolmente al di là di quelle presenti nel prodotto AIX 6.1 standard. In passato, se si voleva controllare o rilocare le workload partition con il WPAR Manager, bisognava comprare un prodotto a parte. Il Tivoli Application Dependency Discovery Manager (TADDM) è progettato per “scoprire le risorse di applicazione e di sistema all’interno del data center”. La sua funzione è di semplificare la visualizzazione di ciò che accade nella sala computer, indicando quali applicazioni vengono eseguite su quali macchine virtuali e fisiche. TADDM inoltre localizza i cambiamenti nel data center, rendendo più facili gli interventi di troubleshooting. AIX Enterprise Edition include anche l’IBM Tivoli Monitoring (ITM), che permette di monitorare le risorse fisiche e virtuali e, se necessario, consultare i dati storici. Inoltre, l’UAM (Usage and Account Manager) riporta l’utilizzo delle risorse macchina da parte di un determinato dipartimento o organizzazione. Ciò può risultare utile nei casi in cui diversi dipartimento devono venire addebitati per l’utilizzo effettivo della macchina.

La fine della diatriba

Il giudice di distretto federale Dale A. Kimball ha depositato la sentenza finale del caso SCO. La decisione respinge le più recenti rivendicazioni di SCO, riconosce a Novell i diritti derivanti dal contratto, e ribadisce il precedente giudizio della corte secondo cui SCO deve a Novell più di $2,54 milioni (più gli interessi) per arricchimento indebito. Il prolungato pasticcio legale di SCO è durato per circa 5 anni. L’azienda originariamente rivendicava la proprietà del copyright di UNIX SVRx e l’incontrovertibile prova derivava dalla dimostrazione che il kernel open source di Linux era stato scritto utilizzando una quantità significativa di codice indebidamente prelevato da SVRx. In realtà, le indagini interne di SCO sui sorgenti del kernel Linux non riportavano alcuna prova della violazione del copyright; nel frattempo, Novell si è rivelata essere il legittimo proprietario dei copyright di SVRx. SCO ha fatto in modo di utilizzare le sue false affermazioni per incassare profitti dalla vendita di licenze ad aziende che erano apparentemente non interessate a contestare le sue richieste. Novell ha portato davanti alla corte le pretese di SCO ed alla fine ha trionfato, il che ha portato SCO sul bordo del precipizio e nella bancarotta. Il giudice Kimball ha determinato che SCO era vincolata da un contratto con Novell, che essa ha violato ottenendo risarcimenti preventivi confidenziali su SVRx in un accordo con Sun. Questa mossa eccedeva l’autorità riconosciuta a SCO sotto i termini dell’accordo del 1994 per l’acquisto degli asset che consentiva a SCO di vendere licenze SVRx limitate, a terze parti per conto di Novell. Kimball ha anche stabilito che SCO ha violato i suoi obblighi fiduciari omettendo di rimettere a Novell la porzione richiesta del guadagno sulle licenze. In aggiunta ai $2.547.817 che SCO fu inizialmente condannata a pagare a Novell nel precedente giudizio, SCO dovrà anche pagare altri $918.122 per interessi e $489 al giorno dal 29 agosto al 20 novembre. SCO si trova nel corso dei procedimenti per bancarotta e attualmente non ha le risorse per pagare l’intero importo. E’ stata determinata una somma di $625.000 a titolo di equo risarcimento in base alle risorse residue di SCO. Teoricamente SCO potrebbe ancora appellarsi, ma non appare probabile che il vendor UNIX morente possa affrontare un’ulteriore azione legale. Numerosi dei tentativi di SCO di riorganizzarsi sono falliti, e l’azienda privata che era in contrattazione per far risorgere SCO si è ritirata dall’accordo. Il management aziendale ha serissimi dubbi sul futuro della compagnia. Nonostante tutte le decisioni legali contrarie, il numero uno di SCO, Darl McBride, ha continuato ad esporre la sua convinzione che Linux sia stato creato rubando da UNIX. Nonostante la sua opinione, la lunga battaglia di SCO sta finalmente arrivando a una fine senza dignità.

PowerShell + Bash = Pash

Chi ha seguito le indiscrezioni sullo sviluppo di Windows Server 2008 (Longhorn) ricorderà che era prevista l’introduzione di una potente shell di comandi, inizialmente denominata Monad, che avrebbe portato nel mondo Windows le capacità tipiche delle shell Unix ed anche delle nuove funzioni, come ad esempio il piping di interi oggetti binari tra processi. In seguito ai problemi e ritardi di sviluppo tipici di casa Microsoft, fu deciso di scorporare Monad da Windows Server e portarlo avanti come progetto separato che avrebbe visto la luce in un momento futuro non precisato. PowerShell (il nuovo nome dato a Monad) è adesso giunto alla versione 1.0 ed è scaricabile dai siti Microsoft. Ma il motivo per cui ne parliamo è che adesso esiste un porting di PowerShell per gli ambienti Unix. Il suo nome è Pash e combina questo nuovo ambiente con quello tipico di bash, la shell più diffusa in ambito Linux. Pash è scritto in .NET FrameWork 2.0 ed è compilabile con Visual Studio 2008 per Windows, o con Mono per gli ambienti Unix. Lo scopo principale del progetto è di offrire un ambiente shell di comando unificato, che consenta in maniera più semplice il trasferimento di capacità e competenze da parte degli amministratori di sistema.

AdvFS diventa Open Source

AdvFS FileSystem DesignCome riportato oggi da svariati siti di news, HP ha deciso di rendere open source il filesystem AdvFS (Advanced FileSystem) di Tru64 UNIX. I sorgenti resi disponibili si trovano su Sourceforge, con licenza GPLv2.

Come riporta Punto Informatico, AdvFS è un file system journaled, ad elevate prestazioni, basato su strutture dinamiche che consentono agli amministratori di gestire il file system – incluse le operazioni di ridimensionamento, riconfigurazione e generazione degli snapshot – “al volo”, senza cioè la necessità di interrompere il servizio e chiudere le applicazioni. Oltre a ciò, AdvFS supporta sistemi di storage multi-device, bilanciamento dinamico dei file e dello spazio libero, e deframmentazione on demand o in background.

HP dichiara che AdvFS è molto avanzato rispetto agli attuali filesystems disponibili in Linux, e non nasconde l’ambizione di vederlo diventare il nuovo filesystem principale per lo Unix open source, con il supporto della comunità degli sviluppatori.

AdvFS ha molti anni di vita alle sue spalle, essendo stato ereditato da HP a seguito della fusione con Compaq, che lo aveva a sua volta ereditato da Digital Equipment Corporation nel 1998. La sua anzianità non deve però farlo erroneamente considerare obsoleto. Si tratta sicuramente di uno dei filesystem più avanzati attualmente esistenti. In effetti esso costituiva uno degli elementi core più importanti di Tru64 UNIX, insieme alla tecnologia TruCluster. Per lungo tempo le roadmap di sviluppo di HP avevano contemplato il porting di queste due tecnologie su HP-UX, ma poi fu deciso, con estremo disappunto di sviluppatori e clienti, di abbandonare l’operazione in favore di prodotti Veritas.

Alcuni analisti malignamente dichiarano che il rilascio al pubblico di questi sorgenti è dovuto alla consapevolezza da parte di HP che il proprio Unix non ha più futuro come prodotto commerciale. Ma chi conosce meglio la storia che c’è alle spalle sa che HP non ha mai considerato Tru64 UNIX come prodotto di punta, e ne ha già annunciato da tempo la dismissione proponendo ai propri clienti la migrazione ad HP-UX. Il prodotto Unix di punta dell’offerta HP è appunto HP-UX e su di esso si concentrano gli sforzi di sviluppo e di marketing. Purtroppo, aggiungiamo noi, dato che Tru64 UNIX era uno Unix praticamente perfetto.

In arrivo CrossOver per FreeBSD

E’ in fase di completamento il porting per BSD del famoso software CrossOver della CodeWeavers, basato su Wine, che consente l’esecuzione di applicativi e giochi Windows. I sistemi BSD supportati dovrebbero essere numerosi, tra cui FreeBSD, DesktopBSD, PC-BSD. A questo link è possibile scaricare una release sperimentale di CrossOver Games, ottimizzata per l’uso dei giochi.

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