Arriva brtfs

Con l’uscita del kernel Linux 2.6.29 arriva in forma sperimentale il nuovo file system brtfs.

Tuz diavoletto

Tuz diavoletto

E’ questa la novità più corposa di questa nuova release di Linux, che si è fatta notare anche per un temporaneo cambio di mascotte, ovvero il passaggio dal mitico pinguino Tux al diavoletto tasmaniano Tuz. Questo cambio, che ripetiamo è temporaneo e legato solo a questa release del kernel, è dovuto all’intenzione di Linus Torvalds di dare il proprio supporto alle iniziative a  sostegno di questo animale che rischia l’estinzione.

Ma torniamo alle caratteristiche tecniche: Brtfs è il nuovo file system sviluppato da Chris Mason e che ha caratteristiche paragonabili a ZFS, WAFL e HAMMER. Una volta stabilizzato è presumibile che diverrà il file system ufficiale di Linux al posto di ext[2|3|4].

E’ un file system di tipo “copy on write”, e tra le sue caratteristiche principali abbiamo:

  • Salvataggio file basato sugli extent
  • Packing dei file piccoli per ottimizzare gli spazi
  • Indicizzazione directory per ottimizzare gli spazi
  • Allocazione dinamica degli inode
  • Snapshot scrivibili
  • Sottovolumi (file system root interni e separati)
  • Mirror e stripe a livello oggetto
  • Checksum su dati e metadati
  • Compressione
  • Supporto a periferiche integrate multiple, con diversi algoritmi raid
  • Check del filesystem online (fsck a file system montato)
  • check offline ultraveloce
  • Backup incrementale efficiente, e FS mirroring
  • Deframmentazione online

Ovviamente molte delle funzioni sono ancora in fase di implementazione, e non si consiglia l’uso di Brtfs in produzione, ma i miglioramenti procedono spediti e non ci vorrà molto affinchè se ne possano godere i frutti.

IBM compra Sun?

La notizia bomba di questi giorni ormai è risaputa: sembra che IBM stia trattando per l’acquisizione di Sun Microsystems, alla modica cifra di 6.5 milioni di dollari circa.

IBM non smentisce, e la cosa è riportata persino dal Wall Street Journal, per cui non la si può definire un semplice pettegolezzo.

Sembra che per IBM questo sia un periodo tutto sommato positivo, dovuto anche a una certa vicinanza e simpatia per il presidente USA Barack Obama, e a un bilancio con buone liquidità, che consentirebbe di far fronte all’operazione.

Ci sono già stati svariati pareri ed opinioni entusiastiche, dato che entrambe le aziende sono sostenitrici dell’Open Source e di Linux, e l’ingresso di Java nell’orbita di Big Blue lo promuoverebbe di fatto a linguaggio standard mondiale per una quantità di anni a venire.

Gli analisti sostengono che l’operazione aiuterebbe IBM a contrastare Cisco nel mercato dei server, ma onestamente a noi non risulta che Cisco produca server, piuttosto semplicemente apparati e infrastrutture di rete.

Inoltre la fusione significherebbe quasi sicuramente la morte di uno dei due Unix prodotti dalle due case madri, Solaris e AIX. Viste le evoluzioni degli ultimi mesi, e l’atavica discriminazione di cui AIX è sempre stato immeritata vittima nel mondo Unix, è pressochè certo che sarebbe Solaris a rimanere, e la cosa non può che rattristarci, dato che amiamo tutte le varianti Unix come delle figlie, e vorremmo vederle vivere tutte per sempre!

Staremo a vedere come si evolvono gli eventi…

Lama SPARC per Blade IBM

La Themis Computer, un’azienda americana specializzata nella fornitura di sistemi su singola scheda per applicazioni industriali, ha lanciato sul mercato il Blade Server T2BC.

Il T2BC è una lama uniprocessore in grado di eseguire nativamente Solaris 10, su un processore UltraSPARC T2 Multi-Threading. Esso funziona come un server Sun T2 indipendente. Il blade può essere gestito tramite gli strumenti Sun Integrated Lights Out Management (ILOM), e può condividere lo stesso chassis con server blade che utilizzano altre architetture hardware e sistemi operativi. Gli 8 core del processore T2 supportano 8 thread per ciascuno, per un totale di 64 thread a socket ed una efficienza prossima alle 60 istruzioni parallele per clock.

Caratteristiche

  • Server UltraSPARC T2 progettato per l’uso nell’intera famiglia di chassis IBM Blade Center
  • Processore UltraSPARC T2 a 1.2 Ghz
  • Numero di Processori: 1 per server
  • Memoria: Fino a 32 GBytes (memoria DDR II Fully Buffered)
  • Dischi: Fino a 500 GBytes
  • Supporto per Fibre Channel e InfiniBand disponibile su daughterboard opzionale
  • Esegue applicativi Solaris 10 esistenti senza modifiche, e applicativi Solaris 8/9 usando il Migration Assistant di Sun

Svolta desktop per NetBSD

Prende il via da un messaggio di Andrew Doran nella mailing list ufficiale la svolta di NetBSD verso un orientamento più vicino al mondo desktop.

Lo sviluppatore osserva che l’approccio a NetBSD da parte dei nuovi utenti può risultare deludente, specie se si tratta di persone abituate a Windows, Mac e Linux.

L’installer del sistema operativo è efficiente, ma rivolge all’utente parecchie domande dettagliate che risultano astruse ai non esperti, ed ha ancora uno stile testuale tipico degli anni 80 (cosa buona e giusta, ndr). Inoltre una volta completata l’installazione, ci si ritrova con un sistema pieno di tools utilissimi ma poco documentati, e non c’è modo di navigare il web per trovare ulteriori informazioni.

Per gli utenti esperienti, installare l’ambiente desktop per scopi basilari, come la navigazione o il word processing, è un’operazione scomoda. Richiede ore da spendere in download di pacchetti ed editazione di files di configurazione. Divertente, se si ha tempo da perdere, ma la maggior parte di noi ha poco tempo a disposizione.

Per questo lo scopo del progetto desktop è di rendere possibile, partendo da un CD di NetBSD e un personal computer x86 ragionevolmente moderno, l’installazione di un sistema desktop utilizzabile entro un tempo di 15 minuti, richiedendo di rispondere solo a pochi prompt durante il processo.

Per partecipare al progetto, sono state create una pagina wiki (
http://wiki.netbsd.se/Desktop_Project) e una mailing list (netbsd-desktop@netbsd.org).

Doran ci tiene a rassicurare gli utenti più tradizionali di NetBSD sul fatto che non c’è alcuna intenzione di rimuovere l’installazione di tipo “expert”, ma soltanto di aggiungere nuove funzionalità.

Novità su UnixPortal

Ci sono alcune novità sia di ordine estetico che pratico sul portale.

Innanzitutto ho aggiornato il modulo di gestione notizie, dal vecchio Xpress 2.0.5 al nuovo XpressME 1.08. Questo implica l’aggiornamento da WordPress 2.0.5 al 2.7, e comporta alcune piccole variazioni estetiche al sito, dovute ai diversi template e blocchi presenti in questa versione. Comunque si tratta di variazioni molto piccole, che non cambiano la logica che il portale ha avuto sinora.

Una novità più succosa è costituita dall’attivazione della funzione di Facebook Connect. Da oggi gli utenti di UnixPortal che sono presenti anche su Facebook possono commentare gli articoli senza doversi iscrivere al portale, ma utilizzando invece il proprio account Facebook, comprensivo di nome utente e immagine di profilo che verrà visualizzata accanto al commento. Inoltre potranno scegliere se pubblicare sul newsfeed di Facebook la propria attività su UnixPortal. Infine è possibile invitare i propri amici su Facebook a partecipare alle discussioni su UnixPortal, utilizzando un apposito link.

Troverete tutte queste funzioni cliccando sui commenti di ciascun articolo. Buon divertimento!

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