IBM alza i veli sul Power7

ibm_power-familyIBM ha diffuso in questi giorni diverse informazioni in anteprima sulla sua nuova architettura di processori Risc Power7, attesa per la prima metà dell’anno prossimo.

Normalmente il lancio di una nuova generazione di processori server porta con se talmente tante modifiche alla piattaforma e ai chipset e componenti di sistema associati da richiedere che sia il processore che il chipset cambino. Questo non sarà il caso del Power7, dichiara IBM.

Al momento Big Blue  non ha fretta di introdurre il nuovo chip e i nuovi sistemi che lo montano.  Non quando così tanti altri prodotti sono in ritardo. Gli Itanium quad-core “Tukwila” di Intel sono stati rinviati fino a primo quarto del 2010 e probabilmente non appariranno all’interno dei sistemi prima della metà del 2010. E i processori di classe Xeon a otto core “Nahlem EX“, spesso chiamati anche “Beckton”, non saranno pronti fino alla fine di quest’anno e non vedranno la luce all’interno dei sistema prima del primo quarto del 2010.

AMD prevede di avere i propri processori Opteron “Magny-Cours” 12-core e il relativo chipset G34 pronti per il primo quarto del prossimo anno, ma non è ancora chiaro chi baserà su di essi i propri sistemi. E il destino del chip UltraSparc-RK “Rock” 16-core era già incerto prima ancora che Sun Microsystems venisse mangiata da Oracle, con un pettegolezzo di metà  giugno che diceva che Sun aveva già ucciso il chip Rock.  Fujitsu potrebbe avere in programma qualche incremento di potenza per il suo quad-core Sparc64-VII, che viene venduto nei sistemi Solaris da Sun e Fujitsu, ma non prevede di avere il proprio 8-core “Venus” Sparc64-VII sul campo prima del 2010 o 2011.

Per questo IBM non sente la presssione dai suoi competitors nel campo dei server midrange e high-end. Ma i clienti di sistemi Power, avendo visto così tanti chip sul mercato rimandati nell’ultimo anno o più, sono in cerca di conferme che il chip Power7 sia in pista.

Inoltre desiderano sapere se il Power7 sarà disponibile a loro  tramite un upgrade o se dovranno effettuare un cambio di macchine per ottenere i nuovi sistemi. In questo ambiente di mercato, se i clienti Power non sono sicuri di quando il nuovo oggetto sarà disponibile, quale tipo di prestazioni offrirà, e quale percorso di upgrade sarà predisposto, non saranno inclini a spendere adesso. Dato che una nuova generazione di chip e server quasi sempre significa una variazione di prezzi, è più intelligente aspettare.

Ma IBM non vuole che i clienti aspettino. Vuole che i negozi acquistino i sistemi Power6 e Power6+ oggi, per realizzare i propri numeri in questo e nel prossimo quarto. Quindi Scott Handy, vice presidente al marketing e strategie per la divisione Power Systems, ha dichiarato che i clienti che acquisteranno macchine Power 570 (che hanno fino a 16 core Power6 o 32 core Power6+) e macchine Power 595 (fino a 64 core Power6) potranno upgradare a Power7 in modo da preservare i serial number delle proprie box.

Questo tipo di percorso di upgrade è importante perchè le regole di accounting richiedono che un aggiornamento che preserva i serial number, e quindi non assoggetta la box a  un immediato deprezzamento, mantiene una larga parte della box originale come parte dell’aggiornamento. Secondo Handy, la macchina Power 595, che è una grande box SMP con coerenza di caching in stile NUMA, sarà aggiornabile estraendo le motherboard dei processori (che IBM chiama books) con chip Power6 e inserendo quelle con Power7.

Il Power 570 ha un’architettura leggermente differente, con le processor card inserite in uno chassis e diversi chassis collegati insieme in un chipset di tipo NUMA che presenta l’immagine di un sistema unico, ma Handy ha dichiarato che la modalità con cui IBM aggiornerà i Power 570 da Power6 e Power6+ a Power7 consentirà di mantenere in maniera legalmente valida i seriali.

Ciò significa che i clienti che comprano Power 570 e 595 oggi sanno che non dovranno gettare queste box interamente se avranno l’esigenza di passare a macchine Power7 il prossimo anno o il successivo. La garanzia di un percorso di aggiornamento significa anche che i clienti faranno bene a farsi un’idea di quello che sarà il prezzo dei sistemi Power7 e assicurarsi di ottenere buoni sconti sui sistemi Power attuali, dato che IBM di certo non darà via gratuitamente gli aggiornamenti ai sistemi Power7.

Dal punto di vista tecnico, gli upgrade consentiranno un bel trucchetto, ossia quello di sfruttare l’opzione di Live Partition Mobility del PowerVM hypervisor, che partiziona logicamente le macchine Power System, di modo che i clienti dotati di due server fisici possono togliere il carico di lavoro da uno dei due server, aggiornarlo a Power7, e poi riportare il carico sulla macchina per procedere ad aggiornare l’altra, il tutto senza spegnimento dei carichi attivi. I clienti dotati di una sola macchina possono procedere all’aggiornamento come parte del loro downtime pianificato (oppure noleggiare una seconda macchina da IBM o da un rivenditore soltanto per effettuare il gioco dell’aggiornamento).

Riguardo ai prezzi, nel 2006 con l’uscita del Power5+ che deluse per la mancanza di sostanziali incrementi di prestazioni e il ritardo dell’uscita dei Power6 attesi per la primavera 2006 e arrivati nel 2007, IBM offrì percorsi di upgrade che consentivano il mantenimento dei serial number, e il concomitante calo del 9% della vendita di sistemi Unix costrinse Big Blue a tagliare i prezzi sui sistemi 590 e 595.

Attualmente IBM non ha tagliato i prezzi dei sistemi Power6 e Power+, ma se le vendite degli upgrade non saranno soddisfacenti, potrebbe essere la prossima mossa.

Oltre che parlare dei percorsi di upgrade garantiti, Handy ha anche fornito maggiori dettagli sul futuro chip Power7, che sarà implementato in un processo a 45 nanometri e che sarà prodotto negli stabilimenti di East Fishkill, New York. Già nel Dicembre 2008 era stato confermato che il Power7 avrebbe avuto otto core.

Secondo Handy, IBM prevede di offrire i chip Power7 con quattro, sei o otto core quando inizierà a consegnare i sistemi nella prima metà del 2010. Non ha voluto essere più preciso riguardo il calendario del lancio, eccetto che vi sarà un annuncio sfalsato come fu nel caso delle uscite dei Power5 e Power6, iniziando su poche macchine ed eventualmente espandendo la linea.

I chip Power7 avranno una varietà di velocità di clock, alcune progettate per ottenere la massimizzazione delle prestazioni per core e altre progettate per offrire le massime performance per watt. Le voci di corridoio dell’anno scorso dicevano che le velocità sarebbero variate tra i 3 e i 4Ghz, ma IBM non lo ha confermato (nemmeno adesso). Handy ha anche aggiunto che il Power7 supporterà fino a quattro thread per core, rispetto ai due thread delle due generazioni precedenti.

Ciò che IBM dice è che a seconda del chip, le varianti di Power7 offriranno da due a tre volte le prestazioni per watt di un chip Power6 a parità di wattaggio. Nel salto da Power5 a Power6 (che è stato un salto a due passi considerando il Power5+), IBM offrì oomph doppio rimanendo nello stesso consumo energetico. Il passaggio da Power5+ a Power6 aggiunse circa il 50% di incremento oomph, e il passaggio da Power6 a Power6+ ha inciso per un altro 15%.

Evidentemente i chip con il + non portano bene a IBM, dato che anche il Power4+ non fu qualcosa di cui scrivere molto. Comunque, assunto che il consumo energetico delle macchine Power7 rimanga più o meno lo stesso, ciò significa che i clienti possono attendersi prestazioni due o tre volte superiori.

IBM ha anche confermato che il Power7 supporterà la memoria DDR3; i server Power6 e Power6+ usano memoria DDR2, e i Power5/Power5+ usano memoria DDR1. Attualmente vengono usati link InfiniBand DDR tra i chip processori Power6 e Power6+ verso cassetti remote I/O (che vengono chiamati 12X I/O), e non è ancora chiaro se IBM li spingerà fino al quad data rate InfiniBand sulle macchine Power7 iniziali.

I clienti che usano i vecchi cassetti Remote I/O e i loro High Speed Links (nome buffo di IBM per i link di periferica Fibre Channel verso cages esterne) dovranno aggiornare al 12X I/O prima di poter passare a Power7, dato che il Remote I/O non sarà supportato sui sistemi Power7 come lo era sui Power6/6+.

Sul fronte del logical partitioning, le nuove macchine supporteranno fino a 1000 partizioni per sistema, a fronte dell’attuale massimo di 254 partizioni su P5 e P6. E’ stato detto in passato che i chip P6 e P6+ potrebbero teoricamente già supportare 1000 partizioni, ma IBM per ragioni sconosciute non ha attivato questa capacità latente. Presumibilmente il chip P7 supporta fino a 4000 partizioni su sistemi che usano chip a otto core; IBM non l’ha detto.

Handy ha dichiarato che la variante Unix AIX 6.1, così come il sistema operativo proprietario i 6.1, saranno patchati per poter girare sui chip Power7 e fare uso delle loro features. Durante il 2010, verranno introdotti AIX 7 e i 7, non soltanto con pieno supporto al Power7, ma presumibilmente con altre caratteristiche.

IBM prevede di parlare ancora del Power7 e del design dei server all’Hot Chip Conference tenuta dall’IEEE presso l’Università di Stanford alla fine di agosto.

Articolo originale su The Register