Rubati i sorgenti di Solaris 11

Circola in rete la notizia che i sorgenti del kernel di Solaris 11 siano stati messi in circolazione da parte di un dipendente “arrabbiato“.

Dopo l’acquisizione di Sun, Oracle ha staccato la spina al proprio supporto a OpenSolaris, ritirando la strategia che metteva a disposizione della comunità Open Source i sorgenti del kernel in fase di sviluppo, ed offrendo invece una versione Express a titolo gratuito ma senza possibilità di consultazione dei sorgenti.

Sono ovviamente stati presi immediati provvedimenti per rimuovere da Internet i torrent incriminati, ma è altamente probabile che sviluppatori e hacker abbiano già avuto modo di scaricare e prendere visione dei sorgenti.

E’ difficile prevedere al momento quale tipo di effetto questo evento possa avere per OpenSolaris e per software su di esso basati.

Arriva brtfs

Con l’uscita del kernel Linux 2.6.29 arriva in forma sperimentale il nuovo file system brtfs.

Tuz diavoletto

Tuz diavoletto

E’ questa la novità più corposa di questa nuova release di Linux, che si è fatta notare anche per un temporaneo cambio di mascotte, ovvero il passaggio dal mitico pinguino Tux al diavoletto tasmaniano Tuz. Questo cambio, che ripetiamo è temporaneo e legato solo a questa release del kernel, è dovuto all’intenzione di Linus Torvalds di dare il proprio supporto alle iniziative a  sostegno di questo animale che rischia l’estinzione.

Ma torniamo alle caratteristiche tecniche: Brtfs è il nuovo file system sviluppato da Chris Mason e che ha caratteristiche paragonabili a ZFS, WAFL e HAMMER. Una volta stabilizzato è presumibile che diverrà il file system ufficiale di Linux al posto di ext[2|3|4].

E’ un file system di tipo “copy on write”, e tra le sue caratteristiche principali abbiamo:

  • Salvataggio file basato sugli extent
  • Packing dei file piccoli per ottimizzare gli spazi
  • Indicizzazione directory per ottimizzare gli spazi
  • Allocazione dinamica degli inode
  • Snapshot scrivibili
  • Sottovolumi (file system root interni e separati)
  • Mirror e stripe a livello oggetto
  • Checksum su dati e metadati
  • Compressione
  • Supporto a periferiche integrate multiple, con diversi algoritmi raid
  • Check del filesystem online (fsck a file system montato)
  • check offline ultraveloce
  • Backup incrementale efficiente, e FS mirroring
  • Deframmentazione online

Ovviamente molte delle funzioni sono ancora in fase di implementazione, e non si consiglia l’uso di Brtfs in produzione, ma i miglioramenti procedono spediti e non ci vorrà molto affinchè se ne possano godere i frutti.