BSDanywhere e Frenzy

Due nuovi rilasci nel mondo BSD. E’ uscita l’8 dicembre la release 4.4 di BSDanywhere, la distribuzione Live CD basata su OpenBSD. L’uscita aggiorna la distribuzione alla corrispondente versione di OpenBSD, e le novità di maggiore rilevanza sono:

  • Rimozione dei pacchetti: gimp, abiword, audacious, mutt, rsnapshot, darkstat.                Questo per ragioni di spazio e per focalizzarsi sulle funzionalità primarie di sistema di testing e rescue
  • Aggiunti i pacchetti: dnstop, dnstracer
  • Abilitato ‘machdep.kbdreset’, che consente l’esecuzione dell’halt di sistema alla pressione di CTRL-ALT-DEL da console
  • Ripristino dei 5 secondi di pausa durante l’avvio per il boot interattivo
  • Non viene più settato il layout di tastiera in X11 in quanto OpenBSD 4.4 ha questo comportamento

A questo link è possibile leggere l’annuncio originale del rilascio, e a questi url è possibile scaricare l’iso della distribuzione: bsdanywhere44-i386.iso (612MB), bsdanywhere44-amd64.iso (683MB).

Frenzy è un toolkit per system e network administrators basato su FreeBSD. L’autore ha annunciato il rilascio della versione 1.1, ma contestualmente ha dichiarato che questa è l’ultima release dopo di che il progetto verrà abbandonato. Dall’annuncio ufficiale scopriamo che le principali novità sono: la possibilità di eseguire il boot dell’ISO da hard disk (per ottenere questo, è necessario salvare l’immagine iso in una cartella chiamata ‘frenzy’ in qualsiasi partizione sul disco, poi avviando la macchina dal cd della distribuzione è sufficiente scegliere l’opzione ‘fromhdd’.); l’aggiunta di alcuni parametri al menu di avvio per poter scegliere la risoluzione video, eseguire il riconoscimento automatico della scheda audio e disabilitare la ricerca e il caricamento dei moduli FEM; l’aggiunta della possibilità di utilizzare una partizione FAT come partizione di boot (sperimentale).

Sun annuncia xVM VirtualBox per il desktop

Sun Microsystems ha annunciato la settimana scorsa la release formale del Sun xVM VirtualBox, un sistema di virtualizzazione open source e gratuito per desktop su host Mac OS X Leopard, Windows, Linux e Solaris. Il software competerà con VMware Fusion e Parallels Desktop su piattaforma Macintosh. Su Mac, supporta VM guest Windows, Linux e Solaris. Nel Febbraio 2008 Sun ha acquisito Innotek, i creatori del celebrato VirtualBox, per una somma non dichiarata, in modo da acquisirne la tecnologia. VirtualBox è solo parte di una piattaforma di numerosi prodotti sotto il nome xVM e include sia il VirtualBox per i client desktop che il più ampio portafoglio di virtualizzazione e gestione xVM: il Sun xVM Ops Center e il Sun xVM Server schedulato per essere rilasciato nell’estate 2008. La componente desktop, xVM VirtualBox, è stata in sviluppo per diverso tempo ed ora è giunta alla versione 1.6. Dal 2 maggio, quando è stata rilasciata una anteprima, ci sono stati oltre 5 milioni di download. Come gli attuali prodotti commerciali, VirtualBox usa la tecnologia hypervisor e la tecnica host-client, il che significa che c’è un unico OS host e tutti gli altri OS girano come guest dell’host. Il software è open source e rilasciato per uso personale sotto la licenza GPLv2. VirtualBox supporta una vasta gamma di sistemi operativi host e guest consentendo agli utenti di far girare tutto, dai più recenti applicativi Microsoft Vista e OpenSolaris, ai vecchi Windows 98, OS/2 o DOS accanto ad applicativi Apple su un Mac basato su Intel, per esempio. Con un semplice download di 20 Megabytes, VirtualBox è estremamente compatto ed efficiente e si installa in meno di cinque minuti, secondo quanto dichiara Sun. La versione Mac richiede Leopard, e Sun rispetta la licenza Apple per Mac OS X restringendo i client OS X dal girare, ad esempio, su host Linux . A parte questo, tutti gli altri accoppiamenti host-client sono possibili, e Sun dice che praticamente qualsiasi sistema operativo client x86 è supportato. Il Vicepresidente del reparto Engineering for xVM di Sun, Steve Wilson, ha scritto recentemente riguardo la sua esperienza con Ubuntu su Mac. VirtualBox ha il vantaggio di poter girare sotto Solaris come sistema operativo host, una cosa che i competitor commerciali al momento non supportano. Le features includono il supporto per bridged Ethernet o NAT, USB 2 con filtri per limitare quali periferiche host possono essere viste dall’OS guest, risoluzioni multi-schermo così che gli OS guest possono gestire monitor multipli e il passthrough di CD/DVD. Possono essere settate cartelle condivise per rendere accessibili i dati attraverso i sistemi operativi, ma il sistema può anche essere impostato per la totale assenza di scambio dati tra host e guest, per avere la massima sicurezza. VirtualBox permette checkpoint multipli così che, in un ambiente ad alta sicurezza, se la VM client viene compromessa lo stato del sistema operativo può essere resettato a un punto precedente indietro nel tempo. Sun non è stata in grado di fornire dettagli riguardo al supporto della memoria e delle capacità delle schede grafiche avanzate tramite l’hypervisor. E’ sempre un problema per gli hypervisor sui sistemi kernel-based, e quando se ne saprà di più ne riparleremo. Una delle features chiave di xVM VirtualBox è che le API sono disponibili a tutti i livelli. Ciò consente ai solution provider e agli integratori di sistemi OEM di costruire soluzioni custom che generano guadagno, come i servizi di secure desktop. Sun ha pubblicato una pagina che contiene tutte le recensioni conosciute su VirtualBox. Come menzionato in precedenza, xVM VirtualBox per uso personale è solo una componente entry level di una famiglia di prodotti. Sun sta anche sviluppando soluzioni server avanzate che gireranno sul bare metal, lavorando a livello enterprise, e offrendo la “live migration”. Ciò significa, se il sistema incontra un errore hardware, il sistema operativo in esecuzione può immediatamente essere spostato su altro hardware e continuare a funzionare. La famiglia di prodotti di livello enterprise è, ovviamente, la chiave del modello di business ed è ciò che consente a Sun di offrire il Desktop VirtualBox gratuitamente come una introduzione alla famiglia di tecnologie Sun. “Sun xVM VirtualBox sta trasformando il modo in cui la gente sviluppa il software,” ha detto Steve Wilson, vice presidente di xVM. “Gli sviluppatori non necessitano più di grandi laboratori di test. xVM VirtualBox permette agli sviluppatori di creare macchine virtuali multiple, metterle in rete insieme e installarvi il sistema operativo che preferiscono – tutto da un semplice laptop. Con la nostra famiglia di prodotti xVM, Sun offre tecnologie che vengono incontro ad ogni necessità di virtualizzazione, dal desktop al datacenter.” Sun xVM VirtualBox 1.6 può essere scaricato liberamente dopo aver aderito alla licenza. Su Mac, richiede Leopard e si consigliano 2Gb di RAM.

25 anni con lo GNU

Il 2 settembre 1983 Richard Stallman annunciò il suo progetto per la creazione di un sistema operativo di tipo Unix che fosse libero e disponibile per tutti, il progetto GNU. Lo fece per reagire all’inizio dell’affermazione dei software proprietari, delle licenze chiuse, degli accordi di non divulgazione, ecc. che incominciarono a nascere in quegli anni, in contrasto all’atmosfera tipica dei primi anni della storia di Unix, in cui le informazioni, le conoscenze e i codici sviluppati dai vari operatori venivano condivisi liberamente.

Rilasciati DragonFlyBSD 2.1-DEVEL DVD e MidnightBSD 0.2.1

MidnightBSD è una nuova derivazione di FreeBSD orientata agli utenti desktop. E’ stato derivato dalla versione 6.1 e si caratterizza per una gestione grafica dei ports, l’utilizzo di features da OpenBSD, NetBSD e DragonFly, e un sistema di preferenze centralizzato. Questo è l’annuncio della nuova uscita. Per quanto riguarda invece DragonFlyBSD, è stato rilasciato un Live CD della versione 2.1-DEVEL, ottimo per i testing e per iniziare a conoscere questo sistema.

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