Xenix

Xenix era una versione di Unix licenziata da Microsoft presso AT&T alla fine degli anni ’70. (ndr. ebbene sì, anche Microsoft aveva un suo Unix una volta!)

Era inteso per l’utilizzo sui microcomputer, e dato che Microsoft non poteva ottenere in licenza il nome “UNIX” gli fu dato un nome originale. Il suffisso -ix alla fine del nome segue una convenzione comune a molti dei sistemi operativi Unix e Unix-like.

Microsoft acquistò una licenza di Unix Version 7 da AT&T nel 1979, ed il 26 agosto 1980 annunciò che l’avrebbe reso disponibile per il mercato dei microcomputer a 16 bit.

Xenix differiva dalla Version 7 originale per l’incorporazione di alcuni elementi da BSD, e presto acquisì la base di installazioni più vasta di qualsiasi altro Unix a causa della popolarità della economicissima piattaforma x86.

Microsoft non vendeva Xenix agli utenti finali, piuttosto lo licenziava a degli OEM come Intel, Tandy, Altos e SCO, che lo portavano sulla loro architettura hardware proprietaria. Microsoft Xenix in origine girava sul PDP-11. Il primo port fu per lo Zilog Z8001 a 16 bit. Altos rilasciò una versione per i suoi computer basati su Intel 8086 agli inizi del 1982. Tandy Corporation rilasciò TRS-XENIX per i suoi sistemi basati su Motorola 68000 nel gennaio 1983, e SCO rilasciò il suo port per IBM PC nel settembre 1983. Esisteva anche un porting per l’Apple Lisa, basato su 68000. In questo periodo, Xenix si basava su Unix System III.

La versione 2.0 di Xenix fu rilasciata nel 1985 ed era basata su Unix System V. L’aggiornamento 2.1.1 aggiunse il supporto per il processore Intel 80286. Le versioni successive aumentarono la compatibilità con System V.

Quando Microsoft siglò l’accordo con IBM per sviluppare OS/2 perse interesse nella promozione di Xenix. Nel 1987 trasferì la proprietà di Xenix a SCO in un accordo che dava a Microsoft il 25% delle quote di SCO stessa. Quando Microsoft perse interesse anche in OS/2, basò la sua successiva strategia high-end su Windows NT.

Nel 1986 Microsoft portò Xenix sul microprocessore Intel 386, a 32 bit. Xenix 2.3.1 introdusse il supporto per i386, SCSI e TCP/IP.

Microsoft continuò a usare Xenix al suo interno, inviando ad AT&T una patch per supportare funzionalità UNIX nel 1987. Si dice che Microsoft abbia estensivamente usato Xenix su workstation Sun e su VAX all’interno della compagnia fino a circa il 1992.

Alla fine degli anni ’80, secondo il documento “The Design and Implementation of the 4.3BSD UNIX Operating System“, Xenix era probabilmente la versione di Unix maggiormente diffusa al mondo, considerando il numero di macchine su cui girava.

SCO rinominò Xenix in SCO Unix nel 1989. Nel frattempo AT&T completò la sua fusione di Xenix, BSD, SunOS e System V in System V Release 4. SCO Unix era ancora basato su System V Release 3, ma aveva la maggior parte delle funzioni della Release 4. L’ultima versione di Xenix propriamente detto fu la 2.3.4.

La Trusted Information Systems sviluppò una variante di Xenix chiamata Trusted Xenix, che incorporava il modello di multilevel security Bell-LaPadula e aveva una interfaccia secure multilevel per l’apparato di comunicazioni sicure STU-III (le connessioni STU-III erano rese disponibili solo ad applicativi che giravano allo stesso livello di privilegio della key caricata nello STU-III). Fu valutato tramite metodi ufficiali ed ottenne il rating di sicurezza B2 dei Trusted Computer System Evaluation Criteria dell’NSA – il secondo rating mai raggiunto a quel tempo da un sistema operativo valutato. La versione 2.0 fu rilasciata nel gennaio 1991, la versione 3.0 nell’aprile 1992 e la versione 4.0 nel settembre 1993. Era ancora in uso fino al 1995.

Fonte: Wikipedia

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