Altri UNIX minori

In questa pagina riassumiamo le informazioni relative ad altri sistemi operativi UNIX considerati “minori” per la loro relativamente scarsa diffusione, o per non aver presentato innovazioni di particolare rilevanza. Del resto i sistemi UNIX conosciuti sono ben più di 100 e non potremmo dedicare una pagina ad ognuno di essi.


SINIX/Reliant UNIX

SINIX, successivamente rinominato Reliant Unix, era una versione del sistema operativo Unix di Siemens Nixdorf Informationssysteme. Prese il posto di SIRM OS e di DC/OSx della Pyramid Technologies. La sua ultima release sotto il nome SINIX fu la 5.43 nel 1995. A seguito del riconoscimento da parte di X/Open che i suoi requisiti per l’uso del marchio UNIX erano rispettati, la versione 5.44 e le successive furono pubblicate come Reliant UNIX da Fujitsu Siemens Computers.

L’ultima release di Reliant UNIX fu la 5.45.Il SINIX originale era una versione modificata di Xenix e girava su processori Intel 80186. Le versioni successive basate su System V furono progettate per i server SNI RM-200, RM-300, RM-400 ed RM-600 con processore MIPS (SINIX-N, SINIX-O, SINIX-P, SINIX-Y) e per il PC-MXi con processore Intel 80386 (SINIX-L).

In alcune versioni di SINIX l’utente poteva emulare il comportamento di diverse altre versioni di Unix (definite universi). Queste comprendevano System V.3, System III o BSD. Ciascun universo aveva il suo proprio set di comandi, le sue librerie ed i suoi header files.


DG/UX

DG/UX era un sistema operativo Unix sviluppato da Data General per la sua linea di minicomputer Eclipse MV, ed in seguito per le linee di server e workstation AViiON (entrambe basate su varianti di processori Motorola 88000 e Intel IA-32).DG/UX 1.0, rilasciato nel marzo 1985, era basato su System V Release 2 con aggiunte da 4.1BSD. Nel 1987 fu rilasciata la versione 3.10 con inclusi il TCP/IP networking di 4.2BSD, l’NFS e X Window System. DG/UX 4.00, nel 1998, fu un ridisegnamento generale del sistema. Le versioni successive furono basate su System V Release 4.

Sull’AViiON, DG/UX supportava macchine multiprocessore in un tempo in cui la maggior parte delle varianti di Unix non lo faceva. Il sistema operativo era anche molto più completo di molte varianti di Unix, per esempio acquistando il sistema operativo era compreso un compilatore C completo (gcc) ed anche un logical volume manager. Il sistema era piccolo e compatto, ma ricco di features. Era semplice e facile da installare e non richiedeva grosse risorse di memoria o capacità di elaborazione. Per esempio un AViiON basato su Pentium Pro a sei vie supportava svariate centinaia di utenti con terminali testuali.

Il volume manager incorporato nel sistema era semplice ma molto potente. Tutta l’amministrazione disco poteva essere eseguita online, senza portare offline nessun filesystem. Questo includeva l’estendere, rilocare, mirrorare e restringere i filesystem. Le stesse funzioni potevano essere eseguite sull’area di swap, consentendo le migrazioni di storage disco sul posto senza periodi di downtime.

Le versioni successive aggiunsero il supporto per l’affinity di memoria e processore, per supportare i sistemi high-end multiprocessore AViiON con NUMA.


A/UX

A/UX (Apple UniX) era l’implementazione del sistema operativo Unix di Apple Computer per alcuni dei suoi sistemi Macintosh. Le ultime versioni di A/UX giravano sulle serie Macintosh II, Quadra e Centris. A/UX fu rilasciato nel 1988, e l’ultima release (3.1.1) uscì nel 1995. A/UX richiedeva un Macintosh con processore 68000 con una FPU e unità di gestione della memoria a pagine (PMMU).Il sistema operativo era basato su System V Release 2.2, con alcune aggiunte da System V Release 3 e 4, da 4.2 e 4.3BSD. Rispettava le specifiche POSIX e System V Interface Definition (SVID) e dalla versione 2 in avanti includeva il supporto al protocollo TCP/IP. Ci furono voci di una successiva versione che avrebbe usato codice OSF/1 come base primaria, ma questo sistema non fu mai rilasciato al pubblico, se è mai esistito.

Funzionalità

A/UX 3.x offriva una interfaccia grafica utente con menu, finestre e controlli in stile Finder. Il Finder di A/UX non era lo stesso di quello di Mac OS System 7, ma una versione personalizzata ed adattata a girare come processo Unix, progettata per interagire con il kernel ed il filesystem Unix. A/UX 3.x includeva anche un programma terminale CommandShell, che offriva una interfaccia a linea di comando verso il sistema Unix sottostante, una funzione che non fu mai resa disponibile sui computer Macintosh che utilizzavano il Mac OS Finder. Come interfaccia al sistema era possibile usare anche una applicazione server X Window System (MacX) con un programma terminale, che consentiva di eseguire applicazioni X Window direttamente nel Finder. Alternativamente, l’utente poteva scegliere di usare una sessione X11R4 completa senza il Finder.

Con l’inclusione di uno strato di compatibilità, A/UX poteva eseguire applicativi Macintosh System 7.0.1, applicativi Unix, e “ibridi”. Un applicativo ibrido usava sia funzioni Unix che System 7.

Declino

Sfortunatamente per Apple e per gli utenti A/UX, la nicchia Unix era un business costoso nei primi anni 90. L’ultima versione di A/UX, la 3.1.1, fu rilasciata nel 1995. Apple non portò mai A/UX sui Macintosh PowerPC (nonostante si vociferò di A/UX 4.0 come adattamento di OSF/1), e la compagnia lo abbandonò completamente nel 1996, preferendo una versione leggermente modificata di AIX dell’IBM sugli Apple Network Servers della metà degli anni 90. Dopo il ritorno di Steve Jobs all’Apple, un altro sistema operativo Unix-like fu introdotto, Mac OS X, ma esso aveva molto poco in comune con A/UX, essendo invece basato su NextSTEP.

Gli utenti A/UX avevano una fonte centrale per la maggior parte degli applicativi A/UX, un server alla NASA chiamato “Jagubox” amministrato da Jim Jagielski, che era anche l’autore della A/UX FAQ. Anche se adesso Jagubox è down, vengono ancora mantenuti dei mirror. A parte alcuni server isolati che ancora lo utilizzano, A/UX è essenzialmente estinto, ed è considerato abandonware.


DYNIX – DYNIX/ptx

Dynix (abbreviazione per Dynamic Unix) era un sistema operativo sviluppato da Sequent. Era una versione di Unix basata su BSD. DYNIX fu sostituito da DYNIX/ptx, che era basato su System V di AT&T. La Sequent fu acquisita da IBM nel 1999, ma a causa di un ridimensionamento successivo, tutti i prodotti hardware e software relativi furono dismessi.


NEXTSTEP

NextStep era l’originale sistema operativo object-oriented e multitasking che la NeXT Computer sviluppò per i suoi computer proprietari NeXT (“Black box”) come il NeXTcube. NextStep 1.0 fu rilasciato il 18 settembre 1989 dopo numerose anteprime a partire dal 1986. L’ultima versione, la 3.3, fu sviluppata agli inizi del 1995, ed a quel tempo girava non solo su processori della famiglia Motorola 68000, ma anche IBM PC x86 compatibili, Sun Sparc e HP PA-RISC. Il Mac OS X di Apple è un diretto discendente di NeXTStep.

Esso era la combinazione di numerose parti:

  • Un sistema operativo Unix basato su un kernel Mach, con l’aggiunta di codice sorgente da BSD
  • Un Display PostScript ed un motore di windowing
  • Il linguaggio Objective-C e relativo runtime
  • Uno strato applicativo Object Oriented (OO), che includeva numerosi “kit”
  • Strumenti di sviluppo per gli strati OO

La chiave della fama di NextStep era negli ultimi 3 punti. Gli strumenti di sviluppo offrivano una potenza incredibile, ed erano usati per costruire tutto il software sulla macchina. Le funzioni distintive del linguaggio Objective-C rendevano lo scrivere applicativi per NextStep molto più facile che su altri sistemi competitori, ed il sistema era spesso indicato come punto di paragone per lo sviluppo dei computer, anche un decennio dopo.

L’interfaccia utente di NextStep era raffinata e coerente, ed introdusse l’idea del Dock, portata attraverso OpenStep in Mac OS X, e quella di Shelf. Inoltre NextStep creò o fu tra i primissimi a mostrare una vasta quantità di altri concetti GUI adesso comuni in molti sistemi operativi: widget 3D “ritagliati”, drag and drop a livello di intero sistema di un vasto range di oggetti oltre ai file icona, servizi piped a livello di sistema, scrolling e trascinamento finestre in tempo reale, dialog box di proprietà, avvisi di modifica finestre, ecc. Il sistema fu tra le prime interfacce utente general-purpose a gestire gli standard dei colori di pubblicazione, trasparenza, elaborazione sofisticata di suoni e musica (attraverso un Motorola 56000 DSP), primitive grafiche avanzate, internazionalizzazione, e tipografia moderna in maniera coerente attraverso tutte le applicazioni.

Denominazione

Il nome venne ufficialmente scritto in maniere diverse, all’inizio NextStep, poi NeXTstep, poi NeXTSTEP e divenne NEXTSTEP (tutte maiuscole) solo alla fine della sua vita. La grafia più comunemente usata dagli “interni” è NeXTstep. La confusione continuò dopo il rilascio dello standard OpenStep, quando NeXT rilasciò ciò che era una versione di NEXTSTEP effettivamente aderente allo standard OpenStep, chiamata OPENSTEP.

Influenza

Il primo browser web, WorldWideWeb, fu sviluppato su piattaforma NEXTSTEP. Alcune features e scorciatoie di tasti ora comuni in molti browser possono essere tracciate come originarie features native di NEXTSTEP, che gli altri browser di altri sistemi operativi in seguito hanno reimplementato come features del browser stesso. Le opzioni di layout di base di HTML 1.0 e 2.0 sono attribuibili alle features disponibili nella Text Class di NeXT. Il gioco Doom fu largamente sviluppato su macchine NeXT, così come il MacroMedia FreeHand, la moderna interfaccia “Notebook” di Mathematica, e il foglio elettronico avanzato Lotus Improv.

Al tempo della release 3.2 NeXT si associò a Sun Microsystems per sviluppare OpenStep, uno standard cross-platform, basato su NEXTSTEP 3.2. L’implementazione della versione NeXT del kernel Mach fu chiamata “OPENSTEP for Mach”. La versione 4.0 di essa fu il successore di NEXTSTEP 3.2. A seguito dell’annuncio del 20 dicembre 1996, il 3 febbraio 1997 la Apple Computers acquisì la NeXT per 427 milioni di dollari, ed usò il sistema operativo OPENSTEP for Mach come base per Mac OS X.

Esiste anche una implementazione open source di OpenStep, chiamata GNUstep.

Tutte le informazioni provengono da Wikipedia

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