SCO non si arrende

Sembra una storia senza fine. Dopo aver perso l’ennesimo processo, SCO ha predisposto un nuovo piano di riorganizzazione (il quarto) da presentare alla corte fallimentare. L’azienda ha proposto una vendita patrimoniale in modo da racimolare fondi per pagare i propri debiti ed avviare un nuovo piano di business.

Dato che il CEO Darl McBride è ancora irrazionalmente convinto che SCO abbia ragione nella propria idea secondo cui Linux include delle proprietà intellettuali illegalmente provenienti da UNIX, l’azienda ha intenzione di proseguire la propria lotta, e, nell’ultimo piano di riorganizzazione proposto, essa intende vendere la propria piattaforma OpenServer e la tecnologia Mobile Server al più alto offerente. Dopo la riorganizzazione, il campo di azione di SCO sarebbe quello del licensing, delle vendite di UNIX e dei progetti customizzati per i propri clienti in portafoglio. Il piano indica anche che SCO ridurrà le proprie spese operative del 20-30% nel 2009. Con i ricavati, oltre che pagare i debiti e ristrutturarsi per proseguire negli affari, l’azienda intenderebbe finanziare la propria battaglia legale contro IBM, RedHat e Novell.

Tuttavia tutti i precedenti tre piani presentati da SCO alla corte sono stati respinti, e il Dipartimento di Giustizia sta perdendo la pazienza nei confronti delle tattiche stagnanti di SCO. Inoltre nell’ultima sentenza del 2007, il giudice Kimball ha evidenziato che SCO ha operato costantemente in perdita, ed è riuscita a generare profitto soltanto dalla vendita di licenze SVRx, le uniche che la compagnia non aveva diritto di vendere non essendone proprietaria.

Articolo originale su Ars Technica

AdvFS diventa Open Source

AdvFS FileSystem DesignCome riportato oggi da svariati siti di news, HP ha deciso di rendere open source il filesystem AdvFS (Advanced FileSystem) di Tru64 UNIX. I sorgenti resi disponibili si trovano su Sourceforge, con licenza GPLv2.

Come riporta Punto Informatico, AdvFS è un file system journaled, ad elevate prestazioni, basato su strutture dinamiche che consentono agli amministratori di gestire il file system – incluse le operazioni di ridimensionamento, riconfigurazione e generazione degli snapshot – “al volo”, senza cioè la necessità di interrompere il servizio e chiudere le applicazioni. Oltre a ciò, AdvFS supporta sistemi di storage multi-device, bilanciamento dinamico dei file e dello spazio libero, e deframmentazione on demand o in background.

HP dichiara che AdvFS è molto avanzato rispetto agli attuali filesystems disponibili in Linux, e non nasconde l’ambizione di vederlo diventare il nuovo filesystem principale per lo Unix open source, con il supporto della comunità degli sviluppatori.

AdvFS ha molti anni di vita alle sue spalle, essendo stato ereditato da HP a seguito della fusione con Compaq, che lo aveva a sua volta ereditato da Digital Equipment Corporation nel 1998. La sua anzianità non deve però farlo erroneamente considerare obsoleto. Si tratta sicuramente di uno dei filesystem più avanzati attualmente esistenti. In effetti esso costituiva uno degli elementi core più importanti di Tru64 UNIX, insieme alla tecnologia TruCluster. Per lungo tempo le roadmap di sviluppo di HP avevano contemplato il porting di queste due tecnologie su HP-UX, ma poi fu deciso, con estremo disappunto di sviluppatori e clienti, di abbandonare l’operazione in favore di prodotti Veritas.

Alcuni analisti malignamente dichiarano che il rilascio al pubblico di questi sorgenti è dovuto alla consapevolezza da parte di HP che il proprio Unix non ha più futuro come prodotto commerciale. Ma chi conosce meglio la storia che c’è alle spalle sa che HP non ha mai considerato Tru64 UNIX come prodotto di punta, e ne ha già annunciato da tempo la dismissione proponendo ai propri clienti la migrazione ad HP-UX. Il prodotto Unix di punta dell’offerta HP è appunto HP-UX e su di esso si concentrano gli sforzi di sviluppo e di marketing. Purtroppo, aggiungiamo noi, dato che Tru64 UNIX era uno Unix praticamente perfetto.

Linux da forza ad HP-UX

La nuova release di HP-UX 11i v3 (codename Versatility) si presenta al pubblico come una sfida agli altri Unix flavours mentre sia Linux che Windows continuano a crescere. Anche se HP-UX compete contro Linux, coopera con esso almeno in un’area critica, quella degli strumenti di sviluppo.

“Abbiamo compilatori ed altri strumenti di sviluppo che girano su HP-UX, ma il settore dove effettivamente impieghiamo numerosi dei nostri strumenti di sviluppo è quello dei tools di cross-compilazione basati su Linux,” ha dichiarato Brian Cox, direttore mondiale del BCS software marketing per HP. “Così sviluppiamo su Linux ed effettuiamo il deploy su HP-UX.”

Cox ha aggiunto che HP è un gran sostenitore di Linux. “Quella community sta compiendo delle grandi innovazioni, quindi perchè non sostenerla,” ha detto. “Perchè combatterla e creare il proprio ambiente di sviluppo proprietario quando c’è già lì fuori in open source.”

Una notevole quantità di sviluppo avviene su HP-UX. Cox ha commentato che anno dopo anno HP vede una crescita del 36% negli applicativi di software vendor indipendenti su HP-UX 11i che girano su server Integrity. Si tratta in parte ancora di porting di applicativi dalla vecchia architettura RISC a Integrity, ma c’è anche una aggiunta di applicativi nuovi.

HP-UX 11i v3 è stato rilasciato inizialmente nel febbraio 2007. La prossima release maggiore, HP-UX 11i v4, non è attesa prima del 2010. Invece il prossimo aggiornamento, denominato Vibrancy, è atteso nel corso di questo anno. Al momento HP non ha progetti per un HP-UX versione 12.

Sun supporterà MySQL su Linux

Sun Microsystems rimette la “L” in LAMP, con progetti che prevedono il supporto ai clienti Linux che utilizzano lo stack open source formato da Apache, MySQL e PHP. L’azienda ha annunciato che prevede il supporto a pagamento di livello enterprise per AMP su Linux nel quarto quarto del 2008, in aggiunta al supporto sulla propria piattaforma favorita, ovviamente, Solaris. Il supporto AMP su Solaris è atteso in questo quarto. I costi devono ancora essere determinati, e seguono il lancio nel febbraio 2007 di Solaris + AMP che ha visto Sun supportare AMP su Solaris negli ambienti di sviluppo. Joe McCabe, product manager di Sun per il web, ha dichiarato che Sun prevedeva di supportare gli altri sistemi operativi che eseguono la piattaforma AMP. Anche Windows è attualmente previsto. Nonostante Sun preferisca che i propri clienti utilizzino AMP su Solaris, il concetto è che Sun offre ugualmente supporto per chi utilizza AMP su sistemi operativi concorrenti. Sun ha anche annunciato nel frattempo il rilascio in open source delle componenti core del suo Java System Web Server 7.0 e delle Java System Web Proxy technologies sotto licenza BSD, da inserire nel sottoprogetto Web Sack della sua community OpenSolaris. Il codice verrà rilasciato nel terzo quarto.

Aggiornamento su SCO

Giusto per tenervi aggiornati riguardo alla vicenda “SCO contro tutti”, riportiamo un articolo di TuxJournal sulle recenti dichiarazioni del CEO di SCO, Darl McBride, che continua a fare dichiarazioni ad effetto nonostante SCO sia stata condannata ed abbia perso su tutta la linea. Egli dichiara che “Linux è una copia di Unix“.

Bella scoperta, aggiungiamo noi! E’ un sistema operativo Unix-like, essere copia di Unix è il suo stesso motivo di esistere. Ciò che importa è che questa copiatura sia avvenuta rispettando le regole e le proprietà intellettuali, cosa che i giudici hanno riconosciuto ufficialmente.

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