Linux da forza ad HP-UX

La nuova release di HP-UX 11i v3 (codename Versatility) si presenta al pubblico come una sfida agli altri Unix flavours mentre sia Linux che Windows continuano a crescere. Anche se HP-UX compete contro Linux, coopera con esso almeno in un’area critica, quella degli strumenti di sviluppo.

“Abbiamo compilatori ed altri strumenti di sviluppo che girano su HP-UX, ma il settore dove effettivamente impieghiamo numerosi dei nostri strumenti di sviluppo è quello dei tools di cross-compilazione basati su Linux,” ha dichiarato Brian Cox, direttore mondiale del BCS software marketing per HP. “Così sviluppiamo su Linux ed effettuiamo il deploy su HP-UX.”

Cox ha aggiunto che HP è un gran sostenitore di Linux. “Quella community sta compiendo delle grandi innovazioni, quindi perchè non sostenerla,” ha detto. “Perchè combatterla e creare il proprio ambiente di sviluppo proprietario quando c’è già lì fuori in open source.”

Una notevole quantità di sviluppo avviene su HP-UX. Cox ha commentato che anno dopo anno HP vede una crescita del 36% negli applicativi di software vendor indipendenti su HP-UX 11i che girano su server Integrity. Si tratta in parte ancora di porting di applicativi dalla vecchia architettura RISC a Integrity, ma c’è anche una aggiunta di applicativi nuovi.

HP-UX 11i v3 è stato rilasciato inizialmente nel febbraio 2007. La prossima release maggiore, HP-UX 11i v4, non è attesa prima del 2010. Invece il prossimo aggiornamento, denominato Vibrancy, è atteso nel corso di questo anno. Al momento HP non ha progetti per un HP-UX versione 12.

HP rilascia HP-UX 11i v3 Update 2

Il team Unix di HP ha rilasciato una nuova versione del sistema operativo HP-UX, accrescendo nuovamente le varie configurazioni del software che i clienti possono acquisire.

HP-UX 11i v3 Update 2 comprende alcune modifiche al kernel e ad altre componenti, offrendo un incremento di prestazioni rispetto alla release iniziale che HP sostiene essere del 20%. HP dichiara anche che l’Update 2 può persino raddoppiare la velocità di rete in alcune situazioni di carichi di lavoro.

I cambiamenti maggiori comunque riguardano il come HP sta organizzando i bundle dei pacchetti per gli Operating Environment (OE). Le versioni precedenti erano suddivise in: Foundation OE, Enterprise OE, Mission Critical OE, Technical Computing OE, e Minimal Technical OE.

In sintesi, la Foundadion era l’ambiente operativo base, l’Enterprise aggiungeva la virtualizzazione, la Mission Critical comprendeva virtualizzazione e clustering, la Minimal Technical era una versione di HP-UX ridotta per le workstation, e la Technical Computing era la Minimal OE con l’aggiunta delle applicazioni grafiche e delle librerie matematiche per le workstation dedicate al calcolo intensivo.

HP adesso ha diviso la sua offerta HP-UX in quattro nuove parti, cosa che secondo la compagnia rende la sua offerta più accessibile

  • Base OE: comprende HP-UX11i come la Foundation OE.
  • Virtual Server OE: aggiunge la suite di virtualizzazione VSE.
  • High-Availability OE: offre HP ServiceGuard clustering ed altro software di alta disponibilità per applicazioni business-critical.
  • Data Center OE: è la suite completa. Comprende tutti i software inclusi nelle altre OE.

Il tutto è reso maggiormente chiaro da questo grafico:

La differenza principale è che un cliente può acquistare il software di clustering senza comprare la virtualizzazione che potrebbe non servirgli. Ulteriori dettagli sulle differenze si trovano a questa pagina.

L’Update 2 è disponibile sia su server HP 9000 (PA-RISC) che su Integrity (Itanium/Itanic). HP ha ancora intenzione di rilasciare ulteriori aggiornamenti ogni sei mesi, e release maggiori ogni tre anni.

Articolo originale su The Register

Novità per HP-UX

HP ha lanciato HP-UX 11iv3 per Itanium e PA-RISC a gennaio ed ha iniziato le consegne a febbraio di quest’anno. Ha inoltre l’intenzione di rilasciare una nuova versione di HP-UX ogni tre anni circa e fare aggiornamenti di ogni versione ogni sei mesi circa. Questo significa che è giunto il momento di un aggiornamento.

Infatti in questi giorni è stato rilasciato internamente ad HP l’Update 1, chiamato “Vitality”. Sarà seguito dall’Update 2, chiamato “Vibrancy”, a circa sei mesi da adesso.

Ciò che l’Update 1 non contiene, e questo è importante per i clienti che hanno portato le loro applicazioni sul nuovo sistema operativo, sono i cambiamenti al kernel di HP-UX. La maggior parte dei cambiamenti sono nel Virtual Server Environment (VSE), che è l’hypervisor di virtualizzazione casalingo di HP, e ai relativi strumenti di gestione. Le virtual partitions (vPars) e hardware partitions (nPars) che HP ha creato per HP-UX su PA-RISC negli ultimi anni sono state portate su Itanium, e con il lancio di HP-UX 11i v3, la compagnia ha promesso di supportare altri sistemi operativi all’interno di questi ambienti di virtualizzazione. Quando HP-UX 11i v3 è stato rilasciato a febbraio, solo HP-UX poteva girare all’interno di VSE sulle piattaforme 11i v3, ma con l’Update 1 Windows 2003 Server, Linux (RedHat e Novell), e OpenVMS sono tutti supportati nelle VSE partitions.

Con l’Update 1 HP rende inoltre le nPars configurabili al volo tramite una nuova feature chiamata dynamic nPars. Le Virtual partitions erano già dinamiche, consentendo l’allocazione e deallocazione di CPU, memoria, e capacità di I/O al volo mentre sono in esecuzione. Le nPars fino ad adesso avevano risorse fisse che richiedevano un reboot del sistema per essere cambiate. Con l’Update 1 le nPars sono malleabili in termini di CPU, memoria e I/O allocato ad esse. Le nPars offrono pieno isolamento elettronico, che è qualcosa che i clienti interessati alla sicurezza apprezzano, ma vogliono anche la flessibilità delle vPars. Non è chiaro se le dynamic nPars supportino solo HP-UX 11i v3 Update 1 o se anche Windows, Linux e OpenVMS possano girare all’interno di queste partizioni.

E’ incluso anche il supporto per l’hot-swapping dei processori e della memoria senza dover riavviare il sistema. I driver di I/O per HP-UX possono essere aggiunti, sostituiti, o cancellati senza spegnere i server. I tool di compilazione sono stati modificati per lavorare col nuovo sistema operativo e con i processori dual-core Itanium 9000 “Montecito” per sfruttare i processori dual-core e l’architettura che li circonda. L’indirizzamento massimo dello storage su dischi per HP-UX è stato portato a 100 milioni di zettabytes, e il sistema operativo adesso sente automaticamente l’aggiunta di nuovi storage arrays e può assorbirli nello storage pool per l’allocazione mentre il sistema sta girando. HP-UX 11i v3 Update 1 è stato anche certificato per girare sul server blade BL860x Integrity basato su Itanium. HP-UX è stato inserito anche nel software di management blade nello chassis BladeSystem, così da poter essere gestito esattamente allo stesso modo di Windows e Linux.

Sembra che al momento HP non abbia intenzione di portare HP-UX su piattaforma x64, giustificandolo col fatto che per un competitor come Sun, pur offrendo gratis Solaris sui suoi server x64, le maggiori vendite consistono in sistemi Linux.

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